Da esorcista a profeta di sventura. La parabola rossonera di Sinisa Mihajlovic ha qualcosa di diabolico. Perché se quel «se non ci riesco io, chiamate l'esorcista» poteva essere una boutade d'inizio avventura; il «peggio deve ancora venire», pronunciato nella notte profonda, in tutti i sensi, post zero a zero del Milan contro il Carpi, fa incrociare le dita. Ai tifosi rossoneri. Anche perché è difficile pensare che ci sia qualcosa di peggio di riuscire a strappare un punto senza segnare contro una neopromossa, con la tua punta, cioè Carlos Bacca, che cesella un bello zero alla voce tiri in porta. È questo ad alimentare la «strana atmosfera attorno a noi» evocata ancora una volta dall'allenatore serbo. Che si può mettere il cuore in pace perché anche l'esorcista avrebbe il suo bel daffare per venirne a capo perché questo diavolo non ha ancora un'identità. E sempre citando Miha nemmeno «la cattiveria». E questa è la sconfitta dichiarata, dopo quindici giornate, perché Mihajlovic era stato chiamato a Milanello invocando l'effetto-Conte alla Juve. Gli si chiedeva la scossa caratteriale al gruppo. Ma non è questa la questione, perché al netto di ex che hanno detto la loro in questi giorni, c'è Fabio Capello che sentenzia: «Questo Milan non ha tantissima qualità». E Miha deve fare i conti con una squadra che su quindici partite non ha segnato ben sette volte, primato condiviso solo con squadre che lottano in fondo alla classifica. Due vittorie hanno distolto gli occhi dalla realtà: il tris alla Lazio, il poker alla Samp. Sembrava che il Milan potesse sbancare il tavolo, ma in realtà batteva rivali in disarmo, come ha poi raccontato il campionato. Illusorio cambio di marcia. Perché il Milan nelle ultime quattro gare, non ha segnato tre volte. In trasferta ha vinto solo due volte. Mancanza di continuità. E l'involuzione può anche far rima con crisi. Bacca non segna da oltre un mese, viaggia a meno di un tiro in porta a partita. Da una contraddizione all'altra come Montolivo trasformato in recupera palloni.
Siamo ormai a Natale e la Champions è sempre più lontana per una società in fibrillazione che avrebbe bisogno proprio della famosa «musichetta» per far quadrare quei conti che faticano a tornare. Eppure per Miha «il peggio deve ancora a venire».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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