Il Milan aspetta l'Uefa e diventa americano Mr Li apre a Commisso

Questione forse di ore il cambio di proprietà All'uomo d'affari cinese resterebbe il 15-20%

Franco Ordine

Il Milan agli americani: adesso s'intravede la dirittura d'arrivo. A New York, dove si svolge la complessa trattativa presso gli uffici di Wall Street di Goldman Sachs, si sta decidendo in queste ore colme d'ansia e preoccupazioni per i tifosi rossoneri, il destino del club porta-bandiera del calcio italiano nelle coppe durante gli ultimi trent'anni. Fonti vicine a Rocco Commisso, patron di Mediacom e dei NY Cosmos, hanno ripetuto che gli accordi, limati attraverso una serie di mail scambiate con Yonghong Li, il presidente cinese e azionista unico del Milan, sono sul punto di essere accettati e quindi sottoscritti dalle parti. Nel corso degli ultimi due giorni, il negoziato ha subito un'evidente accelerazione e si è passati dal considerare l'ipotesi di acquisire il 100% delle azioni alla proposta attuale che consentirebbe al broker cinese di conservare una percentuale di minoranza, calcolata tra il 15 e il 20%, prima di uscire definitivamente di scena puntando al recupero delle somme versate nell'aprile del 2017.

«Rocco Commisso ha presentato un'offerta molto importante» hanno riferito dalla Grande Mela. Tradotto il generico aggettivo, vuol dire valutazione intorno ai 500 milioni più la gestione dei debiti che riguardano il fondo americano Elliott. La prima mossa operativa dell'accordo diventerebbe il versamento immediato dei 32 milioni, anticipati dal gondo guidato da Paul Singer, per garantire il flusso di cassa a casa Milan e il completamento della documentazione utile per l'iscrizione al campionato. Congelato Elliott (la scadenza è fissata per il 10 luglio), c'è poi il tempo per definire con maggiore precisione i patti para-sociali limati in queste ore dai rispettivi studi legali. «Commisso non ha nessun altro alle spalle se non la propria famiglia e un gruppo ristretto di collaboratori»: la precisione, proveniente sempre dall'entourage dell'italo-americano, è servita a spazzare via le voci di un coinvolgimento nella vicenda di Riccardo Silva, attualmente impegnato nel soccer di Miami (squadra fino a qualche settimana fa allenata da Sandro Nesta), intervenuto personalmente a smentire il legame con Commisso.

Ricostruita anche la data dell'inizio della trattativa: l'interesse per il Milan è maturato 40 giorni fa non appena è stata respinta la richiesta del patron dei Cosmos relativa a una riforma del calcio americano (intendeva introdurre nel torneo più importante i meccanismi di retrocessione impediti dal costo eccessivo, 150 milioni, per l'acquisto della franchigia, ndr).

Yonghong Li, dal suo canto, non è rimasto nell'angolo. Prima di ricevere l'ultima proposta dagli Usa, ha informato Milano di aver già raccolto la cifra dei 32 milioni necessaria per saldare Elliott e di non averla versata. Questa mossa non farebbe pensare certo all'immediata conclusione dell'affare. David Han Li, il suo braccio destro, e l'avvocato Agostinelli (ai tempi curò l'accordo con Elliott), entrambi negli Usa nei giorni scorsi, sono rientrati in Italia a dimostrazione quindi che adesso la parola passa al presidente.

È questione di ore, forse di giorni: il Milan può diventare a stelle e strisce. È sicuramente questione di ore invece per il verdetto dell'Uefa, previsto per questa mattina.

Ieri, al fine dichiarato di evitare accuse di doppiopesismo, la camera giudicante ha annunciato sul sito di aver riacceso i riflettori sul bilancio del Galatasaray per il financial fair play. La conseguenza, nell'immediato, è stata la seguente: sui social i tifosi turchi hanno spedito contumelie al Milan accusandolo di aver svegliato l'Uefa.

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