Il Milan batte tre colpi ma perde i pezzi

I rossoneri esplodono improvvisamente all'Olimpico Ispirati da Cerci, liquidano la Lazio e rivedono la zona Champions. Bertolacci e Montolivo ko. Paura per Alex

Il Milan batte tre colpi ma perde i pezzi

N ella rincorsa a un posto Champions irrinunciabile per motivi di cassa, di prestigio e di marketing, il Milan supera brillantemente una tappa fondamentale. Finalmente una vittoria con una grande, o presunta tale, che mette i rossoneri sulla scia del gruppo di testa – da ieri sera squadra al quinto posto al pari del Sassuolo -. La Lazio, per la prima volta in stagione dopo otto successi, lascia punti all'Olimpico e lo fa per grandi meriti dell'avversario, quel Mihajlovic amatissimo dalla sponda del Tevere di fede biancoceleste, che risponde alle critiche piovute sul suo MIlan e che pare aver trovato la quadratura del cerchio con il modulo corretto e riveduto nell'ultimo mese.

Fin troppo facile l'impresa dei rossoneri, che ottengono il secondo colpo esterno grazie a una prova tatticamente ordinata, ai gol di due ex romanisti (Bertolacci, di scuola giallorossa ma mai impiegato in prima squadra, e Mexes, che al suo debutto stagionale impiega appena 76 secondi per segnare) e del suo bomber (Bacca, sesto centro in 890 minuti giocati), e al lavoro prezioso di un altro ex di Trigoria, il Cerci al quale sarà difficile ora sfilare una maglia da titolare dopo 4 presenze di fila – record da quando veste la maglia del Milan -.

A macchiare la notte dell'Olimpico l'infortunio dello stesso Bertolacci (uno stiramento procuratosi per tentare un colpo di tacco), quello di Montolivo (che resta in campo menomato) e la prematura uscita dal campo di Alex, che lascia con il fiato sospeso i 25mila dell'Olimpico: il centrale brasiliano viene colpito alla tempia da Kucka in un'azione convulsa, sviene e crolla sul prato rischiando di battere violentemente la testa. Sarà poi vigile all'ospedale Gemelli dove viene portato per una Tac di controllo.

Lazio irriconoscibile, quasi mai pericolosa se non quando il Milan molla un po' le redini e con gli uomini chiave sotto tono, oltre che con un Klose che gira a vuoto per assenza di idee. Biglia inventa poco e predica nel deserto e un Marchetti in serata negativa ci mette del suo (gravi colpe del portiere biancoceleste sui due gol rossoneri). Difficile contrastare in queste condizioni un avversario perfettamente disposto in campo, pur avendo un possesso palla superiore. Se però non tiri in porta (lo farà Felipe Anderson con un tocco “telefonato” e Kishna nel gol inutile realizzato sui titoli di coda), l'impresa diventa praticamente impossibile.

Pioli e Mihajlovic non regalano sorprese nelle formazioni e la continuità di linea per entrambi si rivela più proficua per il tecnico rossonero.

Il primo gol di Bertolacci in maglia rossonera (non segnava in A dal 17 maggio scorso, con il Genoa) spiana la strada a un Milan decisamente più in partita della truppa biancoceleste. Le folate di Cerci, nate dai palloni spediti da Montolivo, mettono in difficoltà una Lazio incapace di costruire gioco. E si va avanti così per almeno settanta minuti, con i rossoneri che nel frattempo hanno già archiviato la pratica con la zuccata di Mexes.

Timido risveglio laziale, ma intanto Bonaventura confeziona il millimetrico assist per Bacca che mette a segno il suo sesto gol stagionale.

La rete di Kishna serve per aggiornare il tabellino e per far arrabbiare un po' Mihajlovic, ma sulla Lazio piovono i fischi dell'Olimpico. Non il modo migliore per approcciarsi al derby di domenica prossima con la Roma.

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