
Il bilancio milanista dell'audi cup è molto eloquente: 2 sconfitte di fila, 5 gol subiti, 0 segnati. Con questo fardello sulle spalle Mihajlovic può tornare a casa convinto che un mese scarso di lavoro non può cancellare amnesie, difetti e carenze tecniche e temperamentali che nel gruppo antico hanno scavato delle buche profonde. Passi la lezione subita dal Bayern, che è un'armata di livello nettamente superiore, ma ieri anche il Tottenham che non è certo rivale irresistibile, diciamo di pari gradino rispetto al Milan, non ha avuto difficoltà per mettere al muro i rossoneri grazie a un paio di gol (uno per tempo) e conquistare il terzo posto nel torneo. È vero: non si può passare da una squadra abituata solo a subire e a correre all'indietro (leggi ultime due stagioni e Inzaghi) a un Milan aggressivo e coraggioso come Mihajlovic ha predicato dall'inizio. L'immagine-simbolica è quella partenza con più di mezzo gruppo che si lancia all'attacco, imitando uno schema caro a Zeman. A un certo punto del primo tempo, le parole del tecnico hanno dato una spiegazione didascalica alle difficoltà dei suoi. «Troppi palloni indietro mai in avanti». Giusto. Per farlo c'è bisogno anche di un centrocampo capace di accompagnare, in modo armonico, il pressing di attaccanti e difensori e invece proprio da quel reparto sono spuntate le magagne. Mauri è un frillino, Poli a disagio, più avanti Nocerino poco attento e quando Montolivo è giunto in ospedale per un colpo alla nuca, De Jong si è dovuto sottoporre agli straordinari. Forse è il caso di puntellare anche questo reparto o riciclare Bonaventura da mezz'ala se si vuole completare l'operazione rilancio. A fine partita chiaro il pensiero di Sinisa: «Mercato? La società sa dove deve intervenire».
Poche le citazioni da spendere nella seconda prova: Suso per l'iniziativa presa (un paio di sinistri pungenti), Paletta in difesa, Bacca quando è entrato e ha puntato con scatto felino al cuore dell'area di rigore. Forse il viaggio in Cina aveva destato qualche speranza in più, i due schiaffoni rimediati in Baviera devono indurre tutti a riflettere e a lavorare sodo nelle prossime settimane.
Così come devono indurre a qualche riflessione pacata anche le assicurazioni di Licia Ronzulli a proposito del progetto stadio al Portello e dei giudizi di mister Bee. «Non è vero che il magnate thailandese preferisca San Siro e sia contrario allo stadio di proprietà» le sue parole che hanno così messo fine a un dibattito noioso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.