Il Milan tra fondo Elliott, biglietti e il fascicolo che adesso c'è, però...

Atto dovuto della Procura di Milano sulla vendita del club: aperto "modello 45" senza ipotesi di reato né indagati

Il Milan tra fondo Elliott, biglietti e il fascicolo  che adesso c'è, però...

Milan tra due fuochi. Di ieri pomeriggio la notizia dell'apertura di un fascicolo presso la procura della Repubblica di Milano sulla vendita del Milan a Youghong Li. Si tratta di un modello 45, quindi senza ipotesi di reato né indagati, una sorta di atto dovuto dopo le segnalazioni giunte da parte dell'ufficio della Banca d'Italia sulle somme di denaro arrivate nelle casse di Fininvest via Hong Kong e Lussemburgo, sede della società veicolo Rossoneri che ha perfezionato l'operazione. Nel mese di gennaio il dottor Greco, capo della Procura, dichiarò che non c'era alcuna indagine in corso e che nel caso fosse stata aperta sarebbe stata affidata al dottor De Pasquale. Tra gli sviluppi investigativi ipotizzabili al momento, c'è l'attivazione di una rogatoria in Cina per conoscere la provenienza delle somme arrivate poi in Italia.

Il mercoledì nero del Milan è cominciato di primo mattino con la seconda notizia, proveniente da Pechino, relativa al fallimento della società Jiehande e della nomina di un commissario ma non ha provocato alcuna fibrillazione negli uffici di via Aldo Rossi. Le fonti rossonere a tal proposito hanno infatti ricordato e ripetuto che si tratta di un vecchio asset, «stralciato dalle garanzie» presentate alcuni mesi prima poiché Youghong Li era consapevole della ridotta consistenza e lo ha rimpiazzato con altri che gli hanno consentito di andare avanti nella gestione del Milan. A ulteriore conferma della versione viene citato un dettaglio che non è proprio insignificante e cioè che l'azionista cinese non risulta negli organigrammi della società.

Disinnescata la prima mina lungo la settimana della sosta del campionato, il Milan, in perfetta sintonia con Elliott, è passato a smantellare l'ipotesi, immediata, di un passaggio da Youghong Li al fondo americano. Come? Rimettendo nel circuito mediatico italiano la disponibilità, ufficiale, enunciata da Paul Singer in occasione dell'incontro londinese con Fassone, di schierarsi al fianco del Milan con due mosse che sono egualmente significative: e cioè dicendosi pronto a un ulteriore finanziamento di 35 milioni per coprire le esigenze del club fino al 30 giugno e a presentarsi, con suoi rappresentanti, all'Uefa dinanzi alla commissione del finalcial fair-play come una sorta di socio di minoranza, a garanzia dei futuri adempimenti. Non solo: ma proprio la fonte italiana di Elliott ha ripetuto che la disponibilità a versare la cifra di 35 milioni (versamento che avverrebbe tramite la lussemburghese Rossoneri perché Elliott non può apparire come finanziatore diretto del Milan, ndr) non è stata ancora colta da Youghong Li il quale sarebbe probabilmente ancora convinto di poter provvedere autonomamente alle scadenze del club. La spiegazione della strategia del fondo americano, impegnato tra l'altro nella vicenda Tim-Vivendi, è evidente: non vuole recitare la parte del vampiro ma aiutare l'azionista cinese a restituire il finanziamento. Solo nel caso in cui Youghong Li dovesse non ottenere il rifinanziamento e quindi trovare l'ossigeno per resistere fino alla quotazione alla borsa asiatica, Elliott sarebbe costretto a riscuotere il pegno Milan cui nel frattempo garantirebbe le risorse per non disperderne il valore prima di rimetterlo sul mercato.

Il secondo fuoco, questa volta amico, è quello procurato dalla grana biglietti derby. Già perché è venuto a galla il problema nato dalla data del recupero del derby. Il Milan ha offerto due opzioni ai possessori dei biglietti: 1) cambio di generalità (rivendere quindi i tagliandi già pagati); 2) ricevere in cambio un voucher da spendere nelle altre partite dei rossoneri. I tifosi interisti, naturalmente, si sono ribellati: cosa se ne fanno del voucher? La società neroazzurra, assalita dalle proteste, ha girato la palla nel campo rossonero. «Aspettiamo risposte dal Milan» hanno scritto in un comunicato. Risposte che non possono arrivare perché l'incasso (oltre 4 milioni) è già accreditato sui conti del Milan. Non solo.

Non è previsto dal regolamento il rimborso in caso di rinvio per motivi indipendenti dalla società che organizza. Perciò la morale è la seguente: chi di regolamento (per recuperare il derby in un giorno feriale) ferisce, di regolamento perisce.

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