Tutti aspettano Gonzalo Higuain, a digiuno di gol da un mese e voglioso di rivincita dopo la notte maledetta contro la Juve e la sceneggiata con l'arbitro Mazzoleni, e invece il proscenio della serata europea se l'è presa ancora una volta Patrick Cutrone, il bomber di casa autore di una doppietta scaccia guai. A cui si aggiunge Hakan Calhanoglu, redivivo e capace di segnare il primo gol in stagione. Fatto sta che termina cinque a due un match dai due volti, con il modesto Dudelange che va sotto uno a zero e a sorpresa ribalta l'incontro con un uno-due che mette paura ai rossoneri. Nella ripresa, orgoglio e reazione del Milan che cambia marcia con l'uscita dal campo degli impresentabili Bertolacci e Halilovic, e riesce non solo a rovesciare l'incontro ma finisce pure per dilagare con un autogol e con Borini a segno dopo essere subentrato da pochissimi secondi.
Ma quanta fatica per battere un Dudelange ordinato, spigoloso e motivatissimo. È la dimostrazione come il calcio sia un gioco semplice perché senza talento, tecnica e spirito combattivo non si va da nessuna parte. E per fortuna per il Milan tutte queste doti le incarna un ragazzo sensazionale, un talismano, di nome Patrick Cutrone, che trascina da solo i compagni e dopo la sua rete dell'1-0 nel primo tempo su assist di Higuain - trova il gol del pareggio nella ripresa che scaccia paure e fantasmi in una notte che rischiava di diventare indimenticabile e da sogno per la squadra avversaria e per i loro tifosi giunti dal Lussemburgo.
Una gara, quella del Milan, iniziata con un torpore inspiegabile e finita con un crescendo rossiniano. Perché tre minuti dopo il raddoppio di Cutrone arriva il rasoterra preciso e indirizzato all'angolino da fuori area di Calhanoglu. Insomma, il Milan va avanti con il fattore C: doppietta di Patrick Cutrone e prima rete stagionale del turco. La figuraccia viene evitata.
D'altronde Gattuso aveva avvisato i suoi alla vigilia per spronare la truppa. Per questo motivo, Rino sceglie di adoperare un turnover leggero, schierando soltanto tre riserve (Simic, Halilovic e Bertolacci). Se per Simic si è trattato dell'esordio assoluto, per Halilovic e Bertolacci questa si poteva definire l'ultima occasione per conquistare la fiducia di Gattuso. Ma per entrambi la missione si è conclusa con un clamoroso buco nell'acqua.
Anche per questo Leonardo e Maldini, in tribuna assieme al presidente Scaroni e al neo arrivato in seno alla società, ossia Gazidis, si stanno muovendo in fretta e furia per rinforzare la mediana e, dall'Inghilterra il The Sun rivela che il Milan è vicinissimo a Cesc Fabregas, il cui contratto con il Chelsea scade a giugno ma potrebbe anticipare il suo approdo già a gennaio. Di certo, sarebbe un gran colpo.
A proposito di mercato, è tornato a parlare Massimiliano Mirabelli, l'ex direttore sportivo rossonero che a Sportitalia ha sganciato la bomba, rivelando che «Cristiano Ronaldo era un'operazione che avevo in mente e ne abbiamo discusso con Jorge Mendes (l'agente del portoghese, ndr)». Boutade o no, quel che conta, però, è che siano arrivati i tre punti nella settimana in cui Gattuso, per la precisione martedì scorso, ha festeggiato un anno da allenatore del Milan.
«Ma bisogna fare risultati, passare il turno in Europa League e stare vicini alla zona Champions». Adesso la qualificazione alla seconda fase è tutta da giocare nell'ultima serata al Pireo. Ad Atene, il prossimo tredici di dicembre, la squadra rossonera basterà perdere con non più di un gol di scarto.
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