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Milan-Leao, telenovela tra affari di famiglia e "guerra" di procuratori

I rossoneri vedono l'avvocato Dimvula, ma non il padre. C'è lo zampino di Mendes

Milan-Leao, telenovela tra affari di famiglia e "guerra" di procuratori

Il futuro di Rafael Leao sta assumendo sempre più i contorni di un telenovela. L'appuntamento a Casa Milan di ieri inizialmente previsto nel primo pomeriggio è slittato di qualche ora, ma alla fine si è tenuto intorno alle 19. Alla presenza soltanto dell'avvocato Ted Dimvula, ma col papà dell'attaccante assente. Un summit interlocutorio che non ha prodotto la svolta tanto attesa. Servirà tempo. Sullo sfondo resta l'interesse delle big europee Chelsea, Manchester City e Psg, pronte all'assalto nei confronti del numero 17 rossonero e in grado di garantire uno stipendio da 10-12 milioni netti a stagione. A tenere banco anche la questione riguardante la multa da pagare allo Sporting (19,5 milioni) e l'intrigo di una doppia procura firmata dal campione portoghese. Insomma, gli ingredienti per un thriller mozzafiato ci sono tutti. Ma andiamo con ordine. Il Milan sta lavorando al rinnovo fino al 2027 con adeguamento dello stipendio dagli attuali 1,8 a 5,5 milioni più bonus. Basteranno? Vedremo.

A complicare la vicenda ci sono appunto diversi fattori. In primis la doppia procura che coinvolge il campione lusitano (premiato miglior giocatore della Serie A al Gran Galà del Calcio e meglio piazzato del nostro campionato nella classifica del Pallone d'Oro col suo quattordicesimo posto). Da un lato Dimvula, dall'altro lo storico agente dell'attaccante Jorge Mendes, tra i procuratori più potenti e influenti al mondo. Uno di quelli che non si fa mettere facilmente da parte. E tantomeno conviene tagliar fuori. Ecco perché il Milan non vorrebbe inimicarsi Mr Gestifute, soprattutto in chiave futura considerato il ricco parco giocatori della sua scuderia. Per la Fifa è in vigore la prima procura firmata in ordine di tempo, ovvero quella intestata all'avvocato francese. Peccato che Leao continui ad ascoltare Mendes. Che a oggi legalmente non vanta titoli ufficiali per rappresentarlo, ma la cui presenza resta ingombrante.

Dimvula intanto si è presentato ieri alla dirigenza milanista, palesando una prima richiesta di uno stipendio da 7 milioni netti più 1 di bonus a stagione per Leao con pagamento di metà della multa (l'altro 50% sarebbe a carico del Lille). Da non trascurare neppure il ruolo del padre del calciatore, molto attivo nelle contrattazioni. In casa rossonera ormai hanno fatto l'abitudine ai papà protagonisti delle telenovele di mercato: dall'ingegner Bosco Leite che ogni anno bussava a denari per adeguare il contratto di Kakà ad Alfonso Donnarumma che con Mirabelli confezionò il rinnovo di Gigio nel 2017 tagliando fuori dai giochi un certo Mino Raiola. Tra l'altro non sempre i genitori hanno gli strumenti tecnici per maneggiare situazioni così importanti. Ne sa qualcosa Neymar, accusato di appropriazione indebita nell'affare che portò al passaggio dal Santos al Barcellona nel 2013. Nella deposizione la stella del PSG ha svelato: «Era mio padre che si prendeva cura di tutto.

Io firmo solo quello che mi dice di firmare».

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