Prendevi uno, lo pagavi, i tifosi neppure sapevano che esisteva un bilancio, sborsava il presidente, punto. Adesso c'è tutto un calcolo dietro che fa girare la testa. Ad esempio Andrea Bertolacci sotto i radar per il costo del suo cartellino, 20 milioni, il doppio di quanto costò Kakà, terzo più caro giocatore italiano di questi ultimi quindici anni circa. Uscito dal vivaio Roma è andato a Genova in comproprietà per 3 milioni e mezzo, quindi il suo cartellino era valutato 7 milioni. Ora la Roma riscatta la metà del Genoa per 8,5 mln, quindi il suo prezzo è salito a 17, giusto? Neppure per sogno: la Roma aveva già incassato 3,5 mln, quindi riprenderlo gli è costato 5 e lo ha rivenduto a 20 più 1 di bonus. Una bella plusvalenza di 16 mln.
Il Milan a sua volta a Bertolacci fa un quadriennale, quindi ammortizza 5mln a stagione il suo costo, e se fra due anni lo rivende a 20, fa una plusvalenza di 10 mln. Fa ridere? Sì fa ridere, ma è così che gira, peraltro è probabile che Bertolacci fra un paio di stagioni valga di più: quanto, dipende dalle sue prestazioni in maglia rossonera. Il calcolo non è all'euro, ma è abbastanza indicativo, Bertolacci ha fatto guadagnare la Roma, 16 mln, il Genoa, 5 mln, e ora tocca al Milan. Questa sufficientemente noiosa spiegazione dimostra una sola cosa: ai procuratori e ai club conviene far girare il giocatore, sia se è migliorata la sua quotazione, e a maggior ragione se è peggiorata, sempre più difficile far sventolare le bandiere.
Peraltro non è neppure così intelligente ridurre tutto al precedente calcolo, il caso Ibrahimovic è lì a dimostrarlo, 10 mln netti a stagione di ingaggio al Psg, fuori range per qualsiasi club di serie A, ma c'è il sistema per pagarlo come Pazzini, richiesta parigina a parte. Lo svedese pare che riesca a muovere qualcosa come diecimila abbonamenti in più a stagione, e a incrementare il merchandising del club, inteso come vendita di magliette e gadget, di almeno 5 mln. C'è solo da trovare un accordo sul costo del cartellino con il Psg, ma quando c'è di mezzo Mino Raiola ogni calcolo è relativo, se decide di muovere un suo assistito, lo muove. Walter Sabatini, ds della Roma, ha recentemente dichiarato che Ibra, 34 anni, è un affare, sicuramente dal punto di vista economico e probabilmente anche sotto l'aspetto tecnico. La Roma c'è sopra, la sensazione è che Zlatan se torna in Italia vesta rossonero.
Poi se la vedrà Sinisa Mihajlovic che ha chiesto al presidente sette attaccanti e combinazione tre di loro sono anche nei radar della Roma, il colombiano Bacca del Siviglia, 28 anni, 30mln, molto vicino, praticamente fatto, il brasiliano Luiz Adriano dello Shakthar, 28 anni, 8 mln, in scadenza di contratto a dicembre, e appunto Ibra.
Intanto Tevez è ufficiale al Boca a costo zero, la Roma cerca Maxi Pereira del Benfica, L'Equipe svela che non è fatta per Imbula, intanto Duda, il nuovo Hamsik slovacco, dice di aver già firmato per l'Inter, Immobile vuole il Napoli, la Fiorentina sta per chiudere con Salah, Jovetic si avvicina alla Juve che sta pensando a Benatia, Rami è in direzione Lione, la delegazione blaugrana a Torino per Pogba sarebbe solo propaganda pre elettorale (vacante la carica di presidente), Destro al Monaco è questione di ore.
In realtà il vero problema è sfoltire, saremo anche un campionato di retroguardia ma da qui non se ne vuole
andare nessuno, sarà perchè la pasta è buona e anche se sei su di peso i tifosi ti intestano un club. Non capiscono che la regola è muoversi, far girare l'economia, la versione più carina per dire che se ne devono andare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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