o Bologna porta buono a Rino Gattuso. Col Bologna il suo esordio nel calcio che conta, col Bologna il suo primo gol (ai tempi di Zaccheroni), col Bologna di Donadoni il suo primo successo domestico. Che cancella finalmente un digiuno preoccupante e umiliante: addirittura assente dal 20 settembre con la Spal il segno 1 e un paio di golletti. Allora contribuirono alla causa un paio di rigori, qui invece un paio di squilli di Bonaventura procurano al vecchio Milan un modesto passo avanti in classifica chiudendo in una parentesi la beffa di Benevento e il gol di Brignoli che tanti sfottò procurò ai milanisti. Intendiamoci: siamo ancora lontani dal modello di un Milan promettente, capace di produrre calcio di buona qualità e di mettere sotto il rivale, nella fattispecie il Bologna, che regge il confronto. E anzi restituisce affondo su affondo con grande personalità, lasciandosi schiacciare solo in alcuni snodi della sfida. Ma si sa: vincere forse non aiuta a vincere la prossima, ma di sicuro a mettere Milanello al riparo da altri veleni, critiche e polemiche. L’apparenza o la partenza inganna. Quella del Milan, sotto i fiocchi di neve, sembra promettere una serata di calcio geometrico ed efficace. Non certo per merito del recuperato sistema di gioco (4-3-3) che appartiene allo storico dna rossonero, semmai per lo smalto tradito nelle prime trame e per l’applicazione feroce di quasi tutti i milanisti schierati da Gattuso. Così il gol di Bonaventura (da sponda di Kalinic), dopo 10 minuti, pare l’inizio di una nuova era e invece è solo l’ennesimo inganno. Perché appena il Bologna si scrolla di dosso l’inspiegabile sussiego e Donadoni sposta Verdi dalla parte di Abate ecco che guadagna il meritato pareggio con lo stesso Verdi (Destro si beve Musacchio e serve assist all’ex) preparato da un altro triangolo murato miracolosamente da Montolivo a due passi dalla porta di Donnarumma. Perso lo slancio iniziale, si ripresentano i limiti noti della manovra rossonera accentuati dal fatto che Suso non sfonda sul suo binario mentre si moltiplicano i rischi difensivi per via della discutibile resa di Musacchio che perde troppi duelli in quota con Destro. Per sopperire all’altro deficit conclamato, il gol, Gattuso provvede a due cambi (Cutrone per Abate e Andrè Silva per il fischiato Kalinic) che in teoria possono garantire una maggiore consistenza degli assalti. Per sua fortuna però a trovare il secondo varco utile nella serata gelida è ancora Jack Bonaventura che sul cross veleggiato di Borini, stacca di testa come un vero centravanti e schiaccia in rete il suo secondo sigillo.
A quel punto è l’altro gioiello di casa Milan, Gigio Donnarumma, a frenare gli artigli del Bologna che con Taider da due passi e Masina dal limite (scheggiata la traversa) provano a risalire per la seconda volta la china grazie anche al “tutto per tutto” scelto da Donadoni, con 4 punte lanciate nella mischia. Il giovane portiere para ed ecco la sintesi del Milan di ieri: Bonaventura più Donnarumma uguale successo. Sempre il Milan di ieri, di quello recentissimo non c’è ancora tracci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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