Il budget della discordia. C'è sempre un pessimo motivo, dalle parti di casa Milan dopo la conquista di un insperato scudetto, per avvelenare l'acqua del pozzo e rendere le cronache di calciomercato della prossima stagione una sorta di tormentone. Ieri è partito il treno della trattativa tra Gerry Cardinale e Paolo Maldini sui temi essenziali: durata del rinnovo e budget a disposizione. Qualche ora dopo la fine del summit, considerato solo una tappa d'avvicinamento alla firma prevista tra 3-4 giorni, è cominciato il balletto delle versioni opposte con addirittura il giallo della presenza, sotto traccia, di un comunicatore esterno al Milan stesso. Il risultato, pratico, è sempre più avvilente. E cioè l'idea che ci siano due visioni diverse sulle operazioni da concludere e che il ristretto budget messo a disposizione dell'area tecnica (45-50 milioni al netto delle cessioni, tetto peraltro smentito da alcune fonti, ndr) abbia lo scopo di scoraggiare l'acquisto di Botman, valutato 30 milioni dopo un negoziato di lungo corso cominciato a gennaio con l'olandese e con il Lille.
Nonostante tale discutibile impostazione, il dialogo ripreso ieri è destinato ad andare avanti e a concludersi con l'annuncio del rinnovo dei due dirigenti. Che risulterebbe in contrasto con la famosa frase di Maldini («spero in tre colpi sul mercato») nell'intervista pepata. «Il treno ora è su un binario positivo» hanno ripetuto. Di sicuro un clima di questo tipo che ricorda molto da vicino la conduzione a due teste dei tempi di Galliani e Barbara Berlusconi con esiti disastrosi, non depone a favore del futuro immediato. Perciò al di là di cifre vere o presunte messe a disposizione e durata della fiducia all'area tecnica, o il Milan riguadagna la preziosa unità tra le varie divisioni del club mostrata nelle ultime due stagioni, oppure i contrasti sotterranei finiranno con l'avere conseguenze serie.
Di fatto, sull'umore dei tifosi, le prime indiscrezioni hanno provocato una doccia freddissima. Tutto ciò a dispetto delle premesse perché, ad esempio, nel famoso colloquio riservato tra Cardinale e Maldini, avvenuto a casa di Paolo, era presente anche Stefano Pioli, segno che i ragionamenti fatti in «3 ore e mezza» hanno coinvolto anche l'allenatore. A questo punto il mercato del Milan vero e proprio comincerà la prossima settimana e sarà inaugurato lunedì 27 giugno con le visite mediche di Origi. Con Botman in discussione, la priorità resta quella del sostituto di Kessiè, cioè Renato Sanches, i riscatti di Florenzi e Messias (altra trattativa invisa a Elliott), varie ed eventuali come si dice nel gergo assembleare.
Lo zucchero filato dispensato a piene mani da Paolo Scaroni in una intervista a Gr Parlamento non ha prodotto gli effetti sperati. Eppure non sono mancati spunti interessati che qui possiamo sintetizzare.
Il presidente ha ribadito alcune notizie già pubblicate in queste pagine: 1) Nel prossimo cda i consiglieri in quota a Elliott saranno due e l'ad Gazidis resterà in sella fino alla scadenza del contratto (fine novembre); 2) Cardinale gli ha chiesto di restare come presidente (per curare il dossier stadio), argomento sul quale ci sarà a luglio un vertice con Zhang, presidente dell'Inter; 3) Sulla concorrenza del Psg per Renato Sanches ha finalmente scoperto che «l'Uefa dovrebbe far rispettare le stesse regole per tutti i club»; 4) Su Leao non ha chiuso le porte a una eventuale cessione (dinanzi a offerte a tre cifre) «poiché il Milan ha già dimostrato di trovare sostituzioni incredibili». La morale è una sola: l'estate dei milanisti non sarà un granché.
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