Il Milan si affida alla regola del 3 e a super Maignan

Tre sfide di fila in Champions senza subire gol e altrettante vittorie consecutive al Maradona

Il Milan si affida alla regola del 3 e a super Maignan

Milano. C'è un numero che scalda il cuore del Milan uscito dal primo quarto di Champions contro il Napoli e che lo consola in vista del secondo atto di martedì prossimo 18 aprile. È il numero 3, numero perfetto secondo la vulgata tradizionale. Tre sono le partite, due col Tottenham e una, l'ultima, col Napoli in cui il Milan è riuscito a non prendere gol. E per una qualificazione che si decide lungo la tortuosa strada dei 180 minuti, può risultare una indicazione incoraggiante. Segno, naturalmente, di una difesa tornata ai livelli della passata stagione quando concluse la sua cavalcata tricolore con una bella striscia di 0 gol subiti (18 clean sheet complessivi e appena 9 reti subite nell'intero girone di ritorno). Il merito principale viene ascritto, tra gli altri, a Mike Maignan, il portiere francese definito da Bobo Vieri «un fuoriclasse nel suo ruolo, uno che oggi può valere anche 200 milioni» e che si è meritato prima i moccoli e poi i complimenti di Di Lorenzo autore di quella stoccata a fine partita che avrebbe potuto sentenziare la parità assoluta. Accanto al portiere, citazioni d'obbligo per Calabria e Kjaer, altri due protagonisti del Milan passato, che nel frattempo hanno ridotto al minimo sindacale la pericolosità di Kvara, Elams e Raspadori vincendo quasi tutti i duelli uno contro uno. In particolare, sul punto, va ricordato che nella sfida dell'andata a San Siro (2 a 1 per Spalletti con gol di Politano su rigore più Simeone con traversa di Kalulu a fine match), Calabria uscì per infortunio e l'arrivo di Dest, al suo posto nella ripresa, provocò il rigore per il Napoli.

I voti alti a Maignan consentono anche di valutare quale tipo di assenza ha dovuto sopportare Pioli nei cinque mesi in cui il portiere francese è rimasto fuori da tutto, mondiale e campionato italiano compresi e sono una parziale spiegazione del ritardo accumulato col vertice della classifica. Sempre 3 è il numero che emerge dalle ultime tre sfide di campionato tra Napoli e Milan disputate allo stadio Maradona: dapprima con Gattuso in panchina, poi con Spalletti due volte, Pioli ha collezionato tre successi uno dopo l'altro (3 a 1, 1 a 0, 4 a 0) a conferma del fatto che c'è anche una questione riferita al periodo dello scontro diretto. Se il Napoli di Spalletti avesse incrociato il Milan attuale a gennaio 2023 lo avrebbe probabilmente steso. E Calabria è il primo a confermare la nostra analisi di quei giorni. «Abbiamo avuto una crisi di condizione fisica» ha confidato il capitano, uscito con l'ammonizione per proteste (par condicio nei confronti di Di Lorenzo, ndr) informato della confessione dell'arbitro romeno sulla var («ci ha detto più volte che non funzionava il collegamento con la sala var»).

Da oggi e nelle prossime 48 ore, tutto il dibattito a casa Milan sarà incentrato sulle scelte per Bologna (il team più in forma del campionato). Pioli deve ricorrere per forza a un generoso ricambio di uomini e interpreti per evitare di presentarsi poi martedì sera a Napoli con le gomme sgonfie.

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