Il Milan vuole fare cassa ma ne deve vendere troppi

Il Milan vuole fare cassa ma ne deve vendere troppi

Cosa fareste se guadagnando circa 5mln netti a stagione vi proponessero di prenderne la metà, forse un terzo?
Alla fine i conti si fanno alla svelta, Robinho sogna di tornare in Brasile, adora il Santos, ma non ha alcuna intenzione di ridursi lo stipendio, se il Milan vuole disfarsene e il Santos lo vuole tesserare, che ci pensino loro a trovare una soluzione, lui sta bene dov'è. E così Adriano Galliani e la sua corsa contro il tempo continuano a trovare ostacoli praticamente insormontabili, la Juventus è avanti, l'accordo per la cessione di Robinho è stato raggiunto per circa 8mln, ma a quelle cifre d'ingaggio il Santos non può nenanche iniziare a trattare, e senza il cash l'Apache veste bianconero. Intanto attende una telefonata di Galliani. Ci sono forse altre strade. Quanto ci sia dietro l'offerta del Psg sotto la nuova guida di Laurent Blanc è un mistero: El Shaarawy per Pastore e soldi, circa 20mln. Se fosse una pista praticabile non sarebbe facile scartarla a priori. Ma Pastore è costato un mucchio di soldi, 45 mln, neanche uno sceicco con gli euro che gli esplodono in tasca può permettersi una minusvalenza così elevata. Più probabile che il Psg proponga un prestito per una stagione, con ingaggio pagato dal Milan naturalmente. Ma siamo nel fantacalcio. Un'altra pista l'ha aperta la Juve: Matri in rossonero a patto che Galliani si dichiari sconfitto su Tevez. Ma non ci sono solo El Shaarawy, Boateng e Robinho, il cellulare di Galliani trilla in continuazione, sarà anche vero che la squadra ha fatto un finale di campionato ottimo e l'organico eccetera eccetera, ma qui c'è in atto un'altra rivoluzione. Tre sono già fuori rosa, Ambrosini e Yepes che non hanno rinnovato e Bojan che non è stato riscattato dal Barcellona. Sul mercato ci sono Traorè, Amelia, Emanuelson e Taiwo, poi ci sono Flamini e Nocerino che sono nella terra di mezzo, il rinnovo non è automatico, Antonini è un punto interrogativo come Zaccardo e Didac Vilà. Sui nomi si può discutere, sul numero tutti d'accordo, sono in troppi e non tutti da Milan. Il pacchetto delle probabili cessioni porterebbe un po' di cash, non tantissimo, ma tutta questa gente non si vende in un quarto d'ora e il tempo stringe. L'unica carta in mano al Milan è Galliani, l'ad è chiamato all'ennesimo miracolo e al colpo dell'ultima ora, compito arduo. Intanto c'è dell'altro, come Astori e Diamante, il trequartista però è anche nel mirino Juve: altro punto a favore di Marotta, un altro giocatore che lascerebbe volentieri in cambio del lasciapassare su Tevez. Marotta ha più carte ma altrettanto fretta, con Jovetic sta arrivando alla conclusione, pronto a girare a Firenze anche Gabbiadini. Una Fiorentina che pare stia intavolando un discorso con il Barcellona per David Villa. Non lo è più da un pezzo quella di Cavani. Dietro la facciata di belle dichiarazioni, De Laurentiis aspetta solo che si presenti qualcuno con intenzioni serie. El Matador ha rilasciato nuove dichiarazioni dal Brasile: «A chi non farebbe piacere l'interessamento di Real Madrid e Chelsea?».

Non sono le parole che si aspettavano i tifosi che lo hanno ormai scaricato, mentre il patron e Benitez fingono di cullarselo.
Esce dal mercato Paulinho. Inter e Roma, ammesso che fossero realmente interessate, devono rassegnarsi: il brasiliano va al Tottenham per un prezzo tra i 18 e i 20 milioni. È il primo colpo dell'era Baldini.

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