Milano ha già vinto ma rischia di perdere

Ormai è chiaro a tutti che il calcio è uno sport bugiardo: non sempre vince il migliore, la casualità imperversa, i furbi sguazzano tra inganno e commedia

Milano ha già vinto ma rischia di perdere
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Ormai è chiaro a tutti che il calcio è uno sport bugiardo: non sempre vince il migliore, la casualità imperversa, i furbi sguazzano tra inganno e commedia. Però il derby tra Milan e Inter ha raccontato una verità inconfutabile: Milano ha vinto la sua Champions. Comunque vada, anche in finale. Parliamo di calcio, dunque di giocatori che hanno acquisito valore. È il caso di Leao, riserva ai mondiali ed ora vale un forziere, di Lautaro e Lukaku recuperati al patrimonio, ma pure di Onana e Maignan divenuti grandi protagonisti a vincere, e, perché no, di qualche italiano: Di Marco, Barella, Bastoni (mettiamo pure Darmian e Acerbi) da una parte, Tonali e Calabria dall'altra.

Non sarà gran cosa ma il calcio degli italiani ha conquistato un podio. Eppoi la sfida regionale: Lombardia dei club contro Emilia dei tecnici (Ancelotti, Pioli e Inzaghi). Negli annali resterà scritto. Quindi, bugiardo o meno, il pallone ha regalato una piacevolezza che diventa solida realtà quando si arriva alla vera essenza: business, soprattutto business alla faccia dei puristi sconcertati. E qui Milano ha riempito le casse: finora poco più di 250 milioni divisi quasi equamente per due.

Chi andrà in finale aggiungerà un 15-20 milioni. Incassi record dai biglietti, ogni volta una marea umana di 75 mila spettatori: il Milan aveva già provato l'ebbrezza-record con il Tottenham e l'Inter con il Benfica. Il derby ha alzato l'asticella: il club rossonero ha intascato 10,5 milioni, i nerazzurri vanno per i 12, vale a dire che il premio promesso dal giovin Zhang (due milioni da dividere) è stato già pagato dai tifosi. Ora non resta che attendere. E qui viene il bello, anzi il brutto.

Il 2-0 interista lascia poche speranze agli avversari, però ne lascia. Eppure se il Diavolo rifilasse il necessario 3-0 (4-1 o 5-2), il castello di bellezza calcistica, appena delineato, rischierebbe di andare in fumo.

Non se la prendano i tifosi da predicozzo alla balaustra, ma se l'Inter sbroccasse significherebbe che nessuna delle squadre è realmente da finale: troppo aleatori i risultati di entrambe.

Meglio vinca l'una o l'altra senza gran divario, oppure un pareggio, per dimostrare che non tutto è stato figlio della casualità. E che Milano resta una città calcisticamente affidabile.

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