Riva del Garda - Ecco Pep, proprio lei, è sparito per un anno, che fine ha fatto? E non dica che non l'abbiamo cercata, la Roma
«Ero stanco. E se fai questo mestiere non puoi permetterti di essere stanco, bisogna essere dei grandi e io non c'ero. Ma io della Roma non so niente».
Però poi ha scelto la Bundesliga.
«No, no, è il Bayern che ha deciso per me. Quando sei in un grande club è lui che decide».
E quindi lei cosa fa qui, questi la scorsa stagione hanno vinto tutto
«Nessuno mi ha chiesto di rivincere tutto. Sammer ha detto che i tifosi dovranno avere pazienza? Lui è stato molto gentile ma al Bayern nessuno ti aspetta quindi dovrò cercare di trasmettere subito le sensazioni giuste ai giocatori per farli diventare più forti. Non so quanto tempo ci vorrà ma io spero di rimanere qui a lungo».
Da dove inizia?
«Intanto dobbiamo conoscerci, ho portato con me 33 giocatori. Sono tanti? Ma io avrò bisogno di una rosa molto ampia, ci sono anche tanti giovani con ottime qualità, loro sono importanti, magari c'è meno esperienza ma hanno più fame, lo vedo in allenamento. Per loro l'illusione di arrivare è un grande stimolo. Li devo avvicinare tutti alle mie idee e convincerli, dal top player al ragazzino».
Come farà a migliorarli?
«Li sposto».
Cioè?
«Non è detto che stiano giocando nella loro posizione migliore. Intanto proviamo a giocare a tre dietro e poi Ribery lo vorrei vedere più in mezzo. Questo è un gruppo di giocatori molto intelligenti, non arrivi dove sono arrivati loro senza qualità, da quattro anni sono ai vertici, vuol dire che sono capaci e comprendono le cose».
Oltre a spostarli, cosa farà?
«Io amo la palla. Voglio che sia sempre in nostro possesso. E poi dobbiamo essere il più possibile fantastici, lo dobbiamo per rispetto ai nostri tifosi. E poi il Bayern deve vincere, io ho bisogno di tante informazioni e all'inizio spero che loro facciano tanti errori così capiranno prima».
Guardi che il tique taca è in discesa, ha visto la Spagna?
«Arrivi secondo e sei finito? Tutte le giovanili stanno vincendo, c'è un grande ricambio generazionale, ma se vi riferite al Barcellona mi chiedo come possa essere in discesa una squadra che ha fatto cento punti nella Liga. Gli anni passano per tutti, ma sono loro che hanno creato tutto questo e gli altri gli sono andati dietro. Ve li ritroverete ancora».
Adesso con Messi c'è Neymar, lei cosa ne pensa?
«Il più grande giocatore del mondo, uno dei più forti di tutti i tempi con il suo erede, come si può essere pessimisti. Neymar simula? Questo lo dite voi».
Il primo avversario sarà il Chelsea di Mourinho per la Supercoppa europea. Di nuovo
«È un grande onore giocare questa finale e lo sarà anche disputare il mondiale per club in Marocco».
Sì, ma Josè?
«Uno degli allenatori più prestigiosi».
Auguratevi di non incontrare la Juve
«Grande club con tanti soldi. Loro i soldi li hanno sempre avuti e sanno spenderli bene. Anche quest'anno hanno fatto ottimi acquisti. In Italia è strepitosa, vince tanto, ma in Europa è diverso, ci sono grandi club. La Juventus è forte, numero uno fra gli avversari e dopo due scudetti consecutivi vorranno l'Europa, questo lo sappiamo tutti. Poi sono al terzo anno con lo stesso allenatore».
Conte è arrivato con una squadra da ricostruire, lei invece è arrivato dai campioni d'Europa
«Non dimenticatevi che quando sono entrato nel Barcellona ho preso la seconda squadra che era appena retrocessa. Io non sto pensando a cosa dovranno vincere i miei giocatori. Sto pensando a come posso fare per aiutarli».
Non potrebbe aiutare anche noi a tornare grandi?
«Non buttatevi giù, il calcio in Italia è sempre qualcosa di affascinante. A volte ci sono dei periodi meno brillanti ma non è vero che adesso i grandi giocatori non vogliono più venire da voi. L'hanno detto quelli del Bayern? Ma questi sono nati qui, cresciuti qui, c'è una fidelizzazione importante alle spalle, vedrete che le cose cambieranno».
Adesso non arriva più neanche Gomez? Certo che se poi lei lo convoca qui a Riva
«Lui è un giocatore del Bayern e anche molto forte. È qui e si allena con noi perché è un talento del calcio e se c'è una amichevole lo metto in campo. Mi hanno riferito che la Fiorentina non farà nulla per forzare la sua scelta e questo è buono. Se resta io cercherò di sfruttare le sue grandi qualità».
Insomma lei se li tiene tutti.
«Abbiamo bisogno di conoscerci, questo è uno dei fondamenti del calcio, io non ho nessuna intenzione di stare qui a insegnare, non è questo il motivo per cui mi hanno scelto. Il calcio alla fine è capacità di stare assieme»
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