Una discussione morta sul nascere, perché la tecnologia nel calcio si fermerà ai casi (rari, lo dicono le statistiche) dei gol fantasma, già testata e poi approvata dall'International Board. A Zurigo arriva il no categorico all'ausilio video per gli ufficiali di gara al Mondiale e nella prossima stagione agonistica (e per chissà quanto tempo ancora). «Il calcio non è il rugby, usare la moviola in campo rischierebbe di snaturare il nostro sport - ha sottolineato il segretario della Fifa Jerome Valcke -. La moviola funziona per alcune discipline con molte pause, ma una delle forze del calcio è proprio la continuità dell'azione. Gli svantaggi derivanti dall'uso del video sarebbero superiori ai vantaggi». Divieto anche di monitor a bordo campo per il quarto uomo (pure decisivi nella finale mondiale del 2006 a Berlino per «scovare» la testata di Zidane a Materazzi), mentre sui maxischermi degli stadi iridati del Brasile si vedranno alcune azioni di gioco, ma solo quelle che non lasceranno spazio ad alcuna interpretazione.
Meno prevedibile la bocciatura dell'abolizione della «tripla sanzione» (in caso di fallo da ultimo uomo che interrompe una chiara occasione da rete in area, oltre al rigore l'espulsione e la squalifica per almeno una gara). Una battaglia condotta dal presidente dell'Uefa Platini sulla quale c'era stata una leggera apertura del collega della Fifa Blatter. «Un ritorno indietro, cioè solo il giallo all'autore del fallo, ci è sembrato un messaggio sbagliato - così il rappresentante della federcalcio inglese Horne -. I cosiddetti «falli cinici» potrebbero riapparire, specie da parte del portiere sull'attaccante lanciato a rete se sa che rischia solo un'ammonizione».
La riunione di Zurigo resta dunque nella storia solo per l'apertura a hijab (veli), copricapi e turbanti. Niente più casi della nazionale femminile iraniana - esclusa dalle qualificazioni a Londra 2012 - o della squadra maschile canadese di etnia Sikh, alla quale fu impedito di giocare un torneo. Uniche avvertenze, la conformità alle divise indossate, il mancato intralcio o pericolo per gli avversari e che non siano cappucci simili a quelli visti nell'atletica.
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