Montella: "Con il Chievo miccia accesa, ora fuoco. E convoco... la fortuna"

I rossoneri ripartono dalla vittoria coi veneti. E il tecnico si sbilancia ancora: "Vedo la luce"

Montella: "Con il  Chievo miccia accesa, ora fuoco. E convoco... la fortuna"

nostro inviato a Carnago

La Juventus, per lui, deve essere la volta buona. Al terzo tentativo perché Vincenzo Montella aveva già preannunciato la svolta del suo Milan prima della Roma e poi alla vigilia dell'Inter. In entrambe le occasioni ogni discorso di rilancio era stato vanificato da due sconfitte brucianti. Così l'aeroplanino dopo un paio di frasi da effetto boomerang nelle scorse settimane, «sento aria di svolta definitiva» e «siamo lì lì per esplodere», per i bianconeri regala un quasi mistico: «Vedo la luce». La convinzione è quella di potersela giocare come nella passata stagione, finita due a due nel conto delle vittorie, con la supercoppa vinta nel deserto. «Ma quella è un'altra storia», si affretta a chiudere il capitolo l'aeroplanino anche perché l'ultima volta era stata quella del rigore di Dybala al 97' e delle scritte «ladri» sugli scudetti di calciopoli nella casa bianconera.

Montella invece applaude la Signora: «La stimo moltissimo, per come sa gestire con equilibrio i momenti positivi e negativi. È attrattiva, ma io voglio vincere». L'allenatore rossonero a parole si smarca come ai vecchi tempi quando gli si parla di chi avrà più pressione dando una non risposta perché è il Milan che non ha alternative: deve vincere per provare a risalire sul treno Champions. Invece Montella dopo aver avvisato che sul suo di carro non farà risalire nessuno, manda un altro messaggio: «Qualche sassolino ce l'ho e me l'hanno infilato di nascosto, ma le mie scarpe sono comode». L'altro messaggio è una storiella come dice lo stesso allenatore: «Siamo passati alla difesa a tre per esaltare Conti e si è fatto male; arriva la Juve partita perfetta per Bonucci, ed è squalificato. Trovo la posizione ideale di Bonaventura, e si infortuna. Se potessi convocherei la fortuna».

Parlare di conti in sospeso e buona sorte può essere scambiato per debolezza, ma non con Montella: «La Juve ci può togliere il freno che potrebbero averci fatto tirare le sconfitte con Roma e Inter. È la partita giusta che ci può dare la svolta». È convinto di avere le carte giuste per battere i campioni d'Italia. Una di queste si chiama Suso: «Mai allenato un 22enne così talentuoso. Ha giocato due partite vicino alla punta. Quante telefonate ho ricevuto l'anno scorso per farlo giocare in quella posizione...». Ognuno libero di pensare a chi fosse il chiamante.

Invece la classifica si augura di poterla guardare a Natale, dopo le feste, quando anche a livello societario qualche nebbia si dovrebbe diradare. A questo proposito l'ex ad dell'Eni, Paolo Scaroni, consigliere, nega scenari che lo vorrebbero alla presidenza al posto di Yonghong Li qualora il fondo americano Elliott assumesse il controllo del club: «Se mai dovesse porsi il problema non è il mio mestiere fare il presidente di una squadra di calcio». E sull'aumento di capitale nessun giallo fanno sapere dal club: i 60 milioni sono a disposizione del cda, che ne fa richiesta. Ne sono stati versati 39.

Mentre ieri il braccio destro del presidente, David Han Li, è salito a Milanello, ha seguito la rifinitura, ha cenato con la squadra insieme a Fassone e Mirabelli. E toccato con mano la voglia di Montella che prova ad infiammare la sfida davanti ai 78mila di San Siro: «Il Chievo è stata la miccia, con la Juve deve arrivare il fuoco vero».

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