Moratti perdona Cassano «Gli artisti sono fatti così...»

Moratti perdona Cassano «Gli artisti sono fatti così...»

«Cassano? Può capitare quando c'è di mezzo un artista!».
Moratti? Può capitare che risponda così, se vince a Catania in rimonta.
Cielo limpido come un lago senza fango: «Non ero presente, non so cosa sia successo - ha risposto il presidente -, però tendono tutti a normalizzare. Beh, gli artisti si sa, sono un po' così, un po' speciali. Ci sarà una multa? Mannò, non lo so, loro conoscono la vicenda, faranno le proposte. Dispiaciuto che si sia saputa? Sento che siete tutti scandalizzati ma con quaranta persone nello spogliatoio è chiaro che possa accadere. Trovo molto peggio che la cosa sia successa».
Sinceramente frega zero se Cassano ha chiesto scusa o gli hanno comminato una multa. Pazzini a Undici dice che si sa chi ha fatto uscire la notizia, ma non si può dire. Piuttosto tutti hanno letto la rimonta del Massimino come la risposta del gruppo a Cassano, come se gli avessero voluto comunicare che si può fare a meno anche di lui, anzi. Se così fosse, farebbe morir dal ridere, peggio della notizia evasa dalle mura sacre dello spogliatoio. E consegnerebbe nuovamente un ruolo da protagonista al barese.
Piuttosto la vittoria di Catania, nel suo inatteso splendore, apre una voragine sul ricambio generazionale: «L'Inter è stata trascinata e poi spinta da Chivu, Stankovic, Zanetti e Cambiasso - ha detto Stramaccioni -, gente che ha scritto la storia del calcio». In panchina a guardare come si fa c'erano Gennaro, Pasa, Mbaye, Kovacic, Benassi e Colombi. La trasformazione è lenta, ce ne eravamo accorti, e a volte subisce delle decelerazioni violente. «Carattere e voglia di vincere - ha commentato Chivu -. Abbiamo dimostrato di essere umili, così come lo eravamo anche quando in squadra c'erano dei fenomeni che nei momenti di difficoltà facevano perfino i terzini». E Zanetti ha replicato: «Gara da Inter. È uscita tutta la nostra forza, tutto il nostro carattere». Chiusura d'ufficio a Cambiasso, il vigile, come lo ha ribatezzato Cassano non senza suscitare pruriti: «La squadra è compatta, altrimenti una vittoria così non arriva. Al contrario, si butta via tutto». Il presidente questi se li sogna anche di notte: «È difficile trovare giocatori che somiglino a loro, questa è gente con forte personalità e in giornate così, da indimenticabili diventano insostituibili». È il lato oscuro del Triplete.
Se l'Inter non realizza che per fare spazio a loro sono andati via Ibra, Figo, Burdisso, Cruz, Crespo, Recoba, Mihajlovic e Adriano, giusto per fare nomi, allora il ricambio avverrà solo per cedimento strutturale degli eroi. Drappello che non contempla Antonio Cassano: «Come lo riaccoglieremo? Come con Balotelli. Fingeremo sia stato squalificato per una giornata», ha risposto sereno Cambiasso. Il paragone non deve aver fatto piacere a qualcuno, ma segnala un comportamento di gruppo. Ieri Cassano regolarmente in campo sotto gli occhi attenti di Stramaccioni.

L'unica novità gli è arrivata dal presidente blucerchiato Edoardo Garrone che ha messo le mani avanti: «Non penserà mica di venire qui! Con quell'ingaggio è fuori da ogni nostro tetto salariale». Preoccupa più la caviglia malconcia di Guarin per giovedì a Londra.

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