Si può sognare, sperare, poi soffrire, piangere, risorgere, scorgere il miracolo e poi arrendersi. Così ha fatto il Real, due gol ha segnato, uno in meno per vedere Wembley. Partita di passione e di errori, il Borussia va in finale. Nessuno può buttare via tre gol quando hai in testa che proprio con tre gol faresti fuori l'avversario. E il Real Madrid questo ha sciaguratamente fatto, nel primo tempo, con Higuain, Ronaldo e Ozil, spegnendo l'urlo del Bernabeu già sicuro del gol. Nessuna remontada ma fuera dalla champions, Josè Mourinho sconfitto in Spagna dal Barcellona viene eliminato anche in Europa, chiude la valigia e se ne va sull'isola del tesoro, Londra, il Chelsea, per ricominciare l'avventura. Ma è Jurgen Klopp il nuovo special one, sorridente e normale, il Borussia di Dortmund va in finale a Wembley e conferma di poter esprimere il calcio migliore, meno potente ed efficace di quello dei compatrioti bavaresi ma di una sicurezza che rasenta la perfezione.
I tedeschi hanno approfittato dello scoramento dei madrileni dopo i tre gol sbagliati e hanno preso corpo, nonostante siano stati costretti a rinunciare, dopo soli dodici minuti, al loro diamante appena venduto al Bayern: Goetze si è arreso, soltanto lui, con un muscolo intossicato.
Il football è anche un colpo di fortuna, i tedeschi si sono ritrovati a giocare questa semifinale dopo aver visto l'inferno fino all'ultimo secondo con il Malaga nel turno precedente e ieri sera le tre clamorose gaffes degli spagnoli hanno confermato che i fluidi sono favorevoli alla squadra di Dortmund.
Josè Mourinho ha assistito in silenzio, inerme alla corsa in salita dei suoi uomini, un frullato mesto, con il flop su tutti di Cristiano Ronaldo mai in partita, in difficoltà nella respirazione, e poi Higuain, Di Maria, Ozil, Modric pesci sdentati finiti nella rete dei tedeschi sempre più solidi e sfortunati pure loro, con gli errori maestosi commessi nella ripresa da Levandowski (seguito in tribuna da Conte), che ha violentemente centrato la traversa, e da Gundogan solo davanti a Diego Lopez che gli ha deviato la conclusione sicura.
L'ingresso di Kakà, Benzema e Khedira ha dato schiuma agli spagnoli, i tedeschi hanno continuato il loro lavoro, con ripartenze fulminee e velenosissime, dimostrando una pulizia tecnica e tattica eccellente e una preparazione fisica decisamente superiore a quella del Real. Ma a dieci minuti dalla fine è cominciato un altro film, il gol improvviso di Benzema, su idea di Kakà, ha aperto la corrida, ha riacceso la speranza, ha dato sangue agli spagnoli spenti e immalinconiti. Klopp si è messo paura richiamando Levandowski e inserendo Khel, tutto il mondo è paese. Finalone con assedio di mille maglie bianche. Il raddoppio di Sergio Ramos ha fatto saltare il Bernabeu, cinque minuti di recupero sono sembrati un'eternità per i tedeschi e il tempo di resurrezione per gli spagnoli.
La remontada è stato uno slogan per riscaldare i tifosi e riempire i titoli dei giornali. Poi, il campo ha svuotato i sogni, denunciando la realtà. Il Borussia di Dortmund è la prima finalista di champions.
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