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Il muro rimane ad Appiano Inter, è già allarme difesa

Ranocchia, Juan Jesus e Vidic ballano, l'Eintracht passa tre volte Male Jonathan, squadra lenta. Mazzarri: «Colpa della preparazione»

Il muro rimane ad Appiano Inter, è già allarme difesa

L'Europa non è l'America. L'Inter se ne accorge in Germania dove raccoglie la prima sconfitta del precampionato. Più che un campanello d'allarme, un avvertimento pensando al playoff di Europa League contro il modesto Stjarnan. Mazzarri alla vigilia del test di Francoforte con l'Eintracht aveva avvisato i suoi parlando degli islandesi: «Guai a sottovalutare qualsiasi avversario, le brutte sorprese sono dietro l'angolo». La formazione di Schaaf, che giocherà pure nella terra dei campioni del mondo, ma è arrivata tredicesima nell'ultima Bundesliga, ha ribadito il concetto davanti a 50mila spettatori. E se il muro delle promesse esposto alla Pinetina è saldo almeno nelle intenzioni, lo stesso non si può dire del muro difensivo in campo, pieno di crepe nell'occasione. Tanto che lo stesso Mazzarri ammette: «In certe cose bisogna stare più attenti. Forse inconsciamente dopo il vantaggio, abbiamo mollato un pochino».

Perché l'illusione del gol del vantaggio di Botta su imbeccata di Nagatomo dura poco, poi l'Inter in dodici minuti apre voragini nella sua difesa e Vidic al terzo e ultimo gol non può far altro che guardarsi attorno tra lo sconsolato e l'arrabbiato. Tutte fuori posto le statuine nerazzurre ed ecco riapparire i fantasmi del passato. A tenere alta l'attenzione degli interisti neppure la maglia dell'Eintracht: rossonera e con lo sponsor Alfa Romeo, a ricordare il Milan, Milano e indirettamente la Juve. Fa riflettere il pacchetto arretrato perché Ranocchia, Vidic e Juan Jesus ballano di fronte alle incursioni dell'ex Fiorentina e Lecce, Seferovic, zero gol in serie A, ma subito rilanciato dall'avventura tedesca e autore di una doppietta. Colpa anche degli esterni, in particolare di Jonathan, che stranamente deraglia a destra. Inconvenienti da preparazione si dirà, ma la Bundesliga inizia nel prossimo weekend e l'Inter tre giorni dopo farà sul serio in Europa League. Mazzarri ha la spiegazione pronta dopo il 3-1: «Abbiamo dovuto fare un lavoro di forza, altrimenti sarebbe mancata la brillantezza più avanti. Ho visto i ragazzi appesantiti, eravamo poco lucidi». Alti e bassi che il tecnico nerazzurro aveva messo in conto: «Basta che ti manchi un po' la condizione e capitano piccoli incidenti di percorso». Comunque nella ripresa l'allenatore nerazzurro ha provato anche la linea a quattro, fuori Ranocchia per un colpo alla testa. Per il resto girandola di cambi, con l'Eintracht a creare e Guarin a segnare di tacco, ma in fuorigioco.

E se le imbarcate arretrate sono una novità dopo la buona tournée americana, la conferma è la manovra lenta e prevedibile, ieri staffetta Kovacic-Hernanes per mettere minuti nelle gambe. Il cartello lavori in corso resta esposto alla Pinetina, come non potrebbe essere altrimenti, ma lo stato di avanzamento deve subire un'accelerata. Già a partire da giovedì contro il Paok Salonicco ultima chiamata per esperimenti e affini prima del debutto ufficiale nella nuova stagione. La Germania è stata un passo indietro dopo le buone prove americane.

Ora la Grecia, ma Mazzarri guarda oltre: «Avremo la settimana tipo per preparare l'Europa League». Come a dire sarà un'Inter diversa, se lo augura anche il tifoso che ha invaso il campo nel finale con la maglia nerazzurra numero 7 dell'ex Pazzini.

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