
Tokyo - Mezzofondo di fuoco. Ai Mondiali splende ancora Nadia Battocletti, che si prende un'altra medaglia nel regno delle africane. Dopo l'argento sui 10.000, la fuoriclasse trentina aggiunge un bronzo nei 5.000 metri (dove fu quarta ai Giochi di Parigi) e scrive la storia: diventa la prima azzurra a conquistare due medaglie nella stessa rassegna iridata. Prima di lei c'erano riusciti soltanto Pietro Mennea a Helsinki '83 (argento 4x100, bronzo 200) e Francesco Panetta a Roma '87 (oro 3.000 siepi, argento 10.000). "Mamma mia. Bellissimo essere accostata a questi nomi. È stata una gara come al solito tattica, che si riassume in quell'ultimo chilometro di fuoco. Se ho fatto innamorare l'Italia? Un pochino".
Che Nadia avesse ancora fame e non si sentisse appagata dall'argento sui 10.000 lo si era intuito subito. Era entrata per prima nello stadio, la prima a fare un allungo nel riscaldamento, in attesa dello start. E, una volta partiti, è rimasta incollata alle due battistrada americane, Josette Andrews e Shelby Houlihan, quest'ultima al rientro dopo una controversa squalifica di 4 anni per doping per aver ingerito un burrito contaminato. È proprio la 32enne dell'Iowa a dettare il ritmo: transita al comando ai 600 metri e ci resta fino ai 4.200. Poi è Nadia ad accelerare: si porta addirittura in testa ai 4.600. Le due keniane Beatrice Chebet e Faith Kipyegon, primatiste del mondo, fiutano il pericolo italiano e ai 4.700 sorpassano la nostra atleta. A quel punto, dai -300 al termine è una lunga volata che vede la Chebet (già oro sui 10mila) tagliare il traguardo in 14:54.36 davanti alla connazionale Kipyegon (14:55.07) e alla nostra Nadia (14:55.42). Si lascia dietro l'etiope Tsegay, che finisce alle spalle anche della Houlihan. Ed esausta, ma felicissima, Nadia si butta a terra.
"Era da due giorni che non vedevo l'ora di sdraiarmi - sorride con il tricolore sulle spalle -. Le condizioni non erano le migliori, ma ho voluto osare. Lo abbiamo deciso con papà Giuliano. In testa avevo una canzone di Ezio Bosso, dal titolo Rain, in your black eyes, che cresce nel finale, proprio come la mia gara. Sono fiera di quello che ho fatto. Mai mi sarei aspettata di ritornare a casa con due medaglie".
Grazie a lei, l'atletica italiana a Tokyo cala il settebello (un oro, tre argenti e tre bronzi) e supera il primato di podi di Goteborg '95 (due ori, due argenti e due bronzi). "Non mi sento una leader, ma una ragazza che fa parte di una squadra con diversi talenti. Tanti hanno dato un bellissimo esempio al di là delle medaglie".
Solare, semplice e meticolosa al tempo stesso. Qualità che hanno stregato tantissimi appassionati. Che ora la chiamano StraordiNadia. "Dal 2021 ho un fan club super speciale. Tanti tifosi mi scrivono messaggi di affetto".