Napoli e l'arma Osimhen, un'Inter a due facce e la gioventù... Juventus

Il nigeriano resta valore aggiunto, nerazzurri solidi in ogni reparto, bene i ragazzi bianconeri

Napoli e l'arma Osimhen, un'Inter a due facce e la gioventù... Juventus
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Soltanto nel calcio, il nostro soprattutto, dopo la prima giornata di calendario si consegnano già le pagelle e si rivedono i pronostici. Cosa che, trasferita nelle aule scolastiche, provocherebbe allegrie diffuse. Eppure questo campionato, finalmente restituito alla vita regolare dopo la violenza del mondiale, già sembra concedere alcune intuizioni sullo stato dell'essere delle cosiddette concorrenti al titolo o roba affine (Champions).

Le indicazioni fornite dal Napoli ribadiscono che quando si ha a disposizione di un attaccante come Osimhen molti altri appunti risultano dettagli, a parte l'assenza di Kvaratshkelia che, insieme col nigeriano, va considerato il valore aggiunto assoluto. Le partenze di Spalletti e Giuntoli vanno assorbite col tempo senza acidità tipiche di un Paese che non ha memoria e nemmeno riconoscenza. L'Inter ha due facce: la squadra è solida in ogni reparto, la prestazione con il Monza ha confermato che Inzaghi ha a disposizione alternative titolari e, fra queste, Arnautovic potrebbe risultare un jolly vincente, diverso da Lukaku e da Dzeko. Nonostante perdite e debiti colossali, l'Inter prosegue negli acquisti avendo incassato i denari per le vendite di Onana e Brozovic ma il bilancio finanziario deve preoccupare chi va oltre la propaganda che accompagna il club da anni, non dico la squadra, un mistero che ha molte spiegazioni. L'affare Samardzic, chiarissimo nella sua esecuzione, si è complicato per l'egoismo di parenti e affini che vogliono giocare allo stesso tavolo di procuratori professionisti ma è la società a dover intervenire, come ha saputo fare con Lukaku. C'è la Juventus che, per la prima volta nella sua storia più recente, non parte favorita, non è la squadra da battere e paradossalmente la partenza di due campioni del mondo, Di Maria e Paredes, l'ha sollevata da carichi contabili e di spogliatoio, la freschezza, mentale e di gamba, dei giovani da Weah a Cambiaso, da Iling Jr a Huijsen e Yildiz offre ad Allegri non soltanto la scelta ma anche un differente disegno tattico. Quanto al Milan, ha dato immagine certa al di là del mercato stravagante, Pulisic sarà la sorpresa e resta un mistero il fatto che il Chelsea se ne sia liberato. Ci sono poi le cosiddette altre, le romane, l'Atalanta e la Fiorentina. Stando, appunto, alla prima pagella, Gasperini e Italiano hanno idee e uomini chiari anche se Zapata è a metà strada con la capitale mentre solo Roma e Lazio sono sotto la sufficienza per le idee proposte. In breve: la Roma senza Dybala è un squadra senza la giocata imprevedibile, la Lazio è frutto dell'ortodossia tattica del suo allenatore che, in caso di vantaggio o svantaggio, non cambia di una virgola il proprio compito in classe, stesso ritmo, stessa insistenza nel gioco corto.

Va da sé che nel prossimo turno, come dopo la pagella del primo trimestre, alcune valutazioni potranno modificarsi ma ad ora non si intravvede una squadra più staccata dalle altre, come è accaduto nella classifica finale dell'ultimo campionato, ricordo che il Napoli incominciò la stagione pareggiando con il Lecce e già dicemmo e scrivemmo che Spalletti non avrebbe passato la nottata. Un'ultima nota: o si cambiano le regole del fuorigioco o assisteremo ad altre farse sulla rotula o il piede scandalosamente oltre la linea regolare.

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