Napoli non si spaventa: Hamsik meglio di Diego

Lo slovacco supera Maradona per numero di gol in serie A. Seconda doppietta per Callejon

Napoli non si spaventa: Hamsik meglio di Diego

All'intervallo di Palermo-Napoli tra i tifosi partenopei aleggiava un certo malumore: nel pomeriggio Higuain aveva versato altro sale sulla ferita del tradimento e per tutti i primi 45' la squadra di Sarri ne aveva sentito terribilmente la mancanza. De Zerbi, appena arrivato sulla panchina rosanero, si era affidato all'umiltà schierando nove uomini dietro la linea della palla e il solo Diamanti a muoversi da falso centravanti, col risultato di intasare il centrocampo tagliando alla fonte i rifornimenti per Milik: missione sostanzialmente compiuta, perché nei primi 45' il polacco si era visto soltanto una volta (bravo Rajkovic a stoppargli il tiro a botta sicura) e i suoi compagni non avevano fatto molto di più.

Sarri, che alla vigilia aveva tuonato contro il calendario («è folle giocare sette partite in venti giorni») si è coerentemente preoccupato per il tour de force prossimo venturo e alla fine ha deciso di lasciare fuori tre uomini importanti: due titolarissimi come Hysaj e Allan più un titolare per meriti acquisiti, quel Mertens che in questo avvio di stagione era stato l'uomo in più degli azzurri. E visto l'inizio di Insigne forse se ne stava anche pentendo, perché per tutto il primo tempo lo scugnizzo si era segnalato solo per un'inguardabile tintura color platino.

Poi, però, al ritorno in campo tutto è cambiato nel giro di un minuto: Zielinski fa correre Ghoulam sulla sinistra, cross dal fondo su cui irrompe perfettamente Hamsik, che la sbatte dentro superando Maradona nel numero di gol segnati in Serie A (82 a 81) e la partita cambia completamente faccia. Perché il Palermo va al tappeto e non si rialza più. È una squadra che farà grandissima fatica a salvarsi e nel momento in cui non può più recitare l'unico copione tattico che può permettersi, ossia il contenimento a oltranza, si scioglie completamente. Due minuti dopo incassa anche il raddoppio di Callejon e da lì in avanti - eravamo appena al sesto delle ripresa - non c'è più il match, ma solo una specie di amichevole in cui scendono i ritmi e il Napoli amministra a piacimento.

L'unico brivido per Reina è un colpo di testa di Henrique che non trova la porta, dopodiché Posavec regala a Callejon la doppietta personale (imbarazzante

il portiere del Palermo sul diagonale dello spagnolo) e, anche se non lo ammetterà mai, anche Sarri inizia a pensare alla Dinamo Kiev. La prima tacca è segnata, ora ne mancano altre sei prima di chiudere il tour de force.

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