
Per cercare di conservare qualche speranza di scudetto e per conservare un posto potenziale nell'Europa che conta. No, Napoli-Lazio non poteva essere una partita banale. Gol, spettacolo e tante trame di gioco divertenti. Partita combattuta per poco più di mezz'ora, fino a quando il Napoli ha trovato l'uno-due decisivo con Callejon e Milik che ha ucciso la partita, salvo poi non chiuderla fino alla fine, subendo il gol di Immobile e soffrendo anche più del dovuto. Ma quel che conta sono i tre punti e il -6 dalla Juve, per una notte. Come richiesto. Del resto l'imperativo di Ancelotti alla vigilia era stato chiaro. Vincere e restare lì, nonostante infortuni, squalifiche e polemiche, giocandosela il più possibile. Chiaro, se i bianconeri terranno questo ritmo per il Napoli ci sarà poco da fare ma non ci saranno nemmeno rimpianti.
Eppure l'avvio della Lazio aveva fatto pensare a tutt'altro scenario. Corta, compatta e rapida nel muovere la palla, la squadra di Inzaghi aveva sfiorato la rete in avvio con un colpo di testa di Milinkovic-Savic su cui è stato bravissimo Meret. Poi però è salito in cattedra il Napoli con un giocatore su tutti: Arkadiusz Milik. Il centravanti polacco è il terminale perfetto di una squadra che crea tanto in fase offensiva ma non è soltanto questo. Ha tecnica, ha senso del gioco, arretra per fare quasi il regista avanzato e smista per gli esterni. Poi quando gli arriva la palla è rapace. Prima col sinistro al volo spacca il palo al minuto 12, poi di testa in tuffo ne colpisce un altro, grazie anche alla deviazione di Strakosha. Non segna lui? Non c'è problema, c'è, finalmente, Callejon. È il 34' quando lo spagnolo sblocca la partita e sé stesso, realizzando la rete dell'1 a 0 e la sua prima in questo campionato. La Lazio vacilla, non riesce a reagire ed anzi sbanda. Così solo 3' più tardi arriva il raddoppio. Qui le trame di gioco centrano poco. Il merito è tutto di Milik che su punizione calcia alla perfezione e manda la palla all'incrocio. Due a zero e partita in ghiaccio per il Napoli.
Sì perché se è vero che la Lazio inizia la ripresa con un'altra verve, anche grazie all'ingresso di Correa, è altrettanto vero che il Napoli può fare un gioco facile facile che nella storia del calcio ha sempre funzionato: gestire il pallone e provare a colpire in contropiede. Il copione il Napoli lo rispetta a metà. Un po' attacca e va vicino al terzo gol (palo clamoroso di Fabian Ruiz al 12'), un po' si rilassa e rischia il gol biancoceleste (bravissimo Meret su Immobile al 14'). Non bene il Napoli nella gestione e così al 20' Immobile trova il diagonale giusto per accorciare le distanze e riaprire la partita.
Fortuna per Ancelotti che la Lazio si complici la vita a 20' dalla fine quando Acerbi si becca il secondo giallo e lascia in 10 i suoi. Non la chiude e soffre il Napoli ma alla fine vince. Missione compiuta, anche se nella gestione delle gare la squadra di Ancelotti deve ancora crescere parecchio.
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