Il Napoli del campionato a due facce (macchina da gol con 9 cannonieri diversi ma anche difesa scricchiolante con 6 gol incassati in più rispetto alla passata stagione e troppe reti arrivate da palle inattive) si rituffa in Europa per riprendere il discorso interrotto nelle due gare con il Besiktas. Sprecati i match point, per la truppa di Sarri c'è la possibilità di chiudere la pratica qualificazione già stasera al San Paolo davanti a 30mila tifosi: serve una vittoria con la Dinamo Kiev fanalino di coda del girone - già battuta in trasferta all'esordio - e in contemporanea un successo del Benfica a Istanbul.
Cinque anni fa di questi tempi a Fuorigrotta cadeva il Manchester City di Mancini e Balotelli e fu decisiva la doppietta di Cavani. Stasera cambiano protagonisti e avversari: poco blasonati gli ucraini, anche se ammonisce Sarri «in trasferta hanno perso solo a Lisbona, sbagliando anche un rigore nel finale», senza un centravanti di ruolo il Napoli, che ha conquistato solo tre successi nelle ultime 9 gare della stagione.
Ma il vecchio adagio «squadra che vince non si cambia» potrebbe non valere stavolta. Albiol rientra dal primo minuto e darà maggiore sicurezza a una difesa nella quale anche l'esperto Reina ha più volte tradito; Mertens sarà ancora falso nueve («in Europa le difese concedono di più», sottolinea il belga, tre gol continentali quest'anno) nonostante il rientro di Gabbiadini; Insigne di nuovo titolare dopo essere tornato al gol in campionato dopo sette mesi ma a secco da tre anni sul palcoscenico continentale - rete inutile a Dortmund - e un po' inquieto per il silenzio della società sul suo rinnovo del contratto richiesto a inizio stagione; Jorginho preferito al giovane Diawara (solo 31 minuti nella Champions 2016) che pure ha fatto bene quando è stato impiegato.
Sarri vorrebbe togliere pressioni al gruppo, ma è difficile. Senza i tre punti contro la Dinamo Kiev la trasferta di Lisbona del 6 dicembre diventerebbe ancora più complicata e la qualificazione sarebbe un vero miraggio. «Conta solo la vittoria, ma concentriamoci per fare una buona prestazione, con quella verrà anche il risultato, stiamo lavorando per eliminare gli errori individuali e quel pizzico di superficialità che ancora abbiamo», dice il tecnico dei partenopei.
In attesa che il San Paolo abbia il suo restyling, annunciato dal sindaco De Magistris ma il cui progetto non piace al patron del Napoli De Laurentiis (tra i due la collaborazione sembra sempre più a rischio), gli azzurri vogliono farlo diventare di nuovo il proprio fortino. A cominciare dalla notte europea più importante.
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