Napoli con Sarri in tribuna e il Pipita in maschera

In 45mila al San Paolo con la "faccia" di Higuain in segno di protesta

Napoli con Sarri in tribuna e il Pipita in maschera

Senza condottiero in panchina e bomber in campo. Riparte così il Napoli dopo la batosta di Udine, orfano di Sarri e Higuain - ovvero l'allenatore che ha imposto il calcio più bello della serie A e il capocannoniere da 30 gol in 31 partite -, ma non del pubblico: dopo il flash mob di venerdì, oggi pomeriggio al San Paolo saranno in 45mila, pronti a indossare la maschera del Pipita in segno di protesta per la maxisqualifica di 4 turni inflitta all'attaccante argentino (in settimana, forse già martedì, Higuain sarà presente davanti alla Corte sportiva d'appello per cercare di ottenere uno sconto sullo stop).

E mentre in tribuna il tecnico consumerà le sue sigarette e la punta domerà l'adrenalina rimanendo estraneo alla partita, i fari saranno puntati sui loro sostituti. Uno, Francesco Calzona, meglio conosciuto come Ciccio, è il fidato vice di Sarri dal 2007, quando i due - incontratisi ai tempi del Tegoleto otto anni prima - erano sulla panchina del Verona (guarda caso, l'avversario di oggi) in serie C. L'altro, Manolo Gabbiadini, attaccante riserva di lusso e una sorta di «amuleto» (nove volte da titolare con gli azzurri in campionato nell'annata scorsa e Napoli mai sconfitto).

Sarà importante valutare la risposta della squadra nella prima partita stagionale in serie A senza il «totem» Gonzalo (autore di quasi la metà dei gol realizzati, 30 su 63). Nelle ultime cinque partite il Napoli ha segnato nove gol, sei dei quali portano la firma del Pipita. Ecco perchè oggi toccherà a Gabbiadini, chiamato a raccogliere la pesante eredità, Insigne (a secco dallo scorso 22 febbraio, quando segnò al Milan) e Hamsik, che non segna addirittura dal 24 gennaio, mettere il proprio sigillo. E la squadra di Delneri, che ha dato segnali di vita in fondo alla classifica, pur essendo ancora lontanissma dalla salvezza sarà un avversario più duro di quanto non dicano i 45 punti di differenza.

Il Napoli mai così rimaneggiato (fuori per squalifica anche il pilastro della difesa Koulibaly e la prima riserva del tridente, il Mertens tuttofare) vive una situazione difficile e tesa. La corsa scudetto si è fatta più dura, il secondo posto è a rischio per il ritorno della Roma. Così il patron De Laurentiis ha imposto il silenzio stampa e potrebbe presentarsi anche lui la prossima settimana davanti alla Corte sportiva.

Le tensioni rischiano di riverberarsi in campo: oggi Hamsik e compagni dovranno dimostrare di essere corazzati, più forti delle polemiche e battere il Verona. Sperando che Reina possa essere tra i pali: ieri partitella con il gruppo e convocazione, si decide stamani. Senza di lui, altro uomo simbolo del gruppo, a Udine la retroguardia ha sofferto.

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