Il Napoli è solo E non è un episodio

Il Napoli è solo E non è un episodio

I l Napoli torna da solo in testa alla classifica. Merito dell'Atalanta che ha bloccato la Juventus, con una prova energica, smentendo la teoria della fatica tossica in Europa League, mentre i bianconeri hanno buttato via il patrimonio del doppio vantaggio e un rigore sbagliato da un opaco Dybala. E' un segnale, potrebbe esserlo, della fine del luna park juventino? Presto per dirlo ma il Napoli non è un episodio, contro il Cagliari ha ribadito il suo gioco vincente e divertente. Semmai è Sarri che non cresce come la squadra sua; un lamento continuo, e il campo di Ferrara... e l'orario di inizio delle partite... e il calendario... Ci sarà una cosa buona, a parte il salario, nella sua esperienza in un grande club? Napoli bello, dunque, ma è bellissima la Lazio che, al di là del risultato eccessivo, gioca un football normale ma efficace e di qualità, in linea con lo stile del suo allenatore, Simone Inzaghi che è proprio l'opposto (mi riferisco al linguaggio) del suo sodale del Napoli. Nessuno ricorda più Keita e Biglia, gli assenti non vengono rimpianti, se Lotito avesse speso qualche euro in più, oggi la Lazio avrebbe un organico più pronto ai tre tornei e a stuzzicare il vertice del campionato. La capitale dimentica le buche e i malaffari e si regala una domenica di vittorie, la Roma, come la Lazio, denuncia una solidità, da alcuni non prevista, cacciando via le nuvolette grigiastre sulla testa di Di Francesco che ha ricevuto l'eredità scomoda di Spalletti. Il quale, tra una elucubrazione e l'altra, sta sistemando l'Inter, nello spirito e nel gioco. Se ne sentiva il bisogno e il derby, dopo la sosta, sarà il momento giusto, ideale quasi, per capire quanto valga l'Inter e come stiano davvero le cose in casa milanista. La sconfitta, la terza, contro la Roma non dovrebbe avere lasciato ferite profonde se non ecchimosi. Montella sa bene dove stia il problema, non certo nella preparazione atletica. La terza linea ha momenti preoccupanti di smarrimento e non sempre per colpa di chi dovrebbe farle da schermo.

Si va alla pausa per gli impegni delle nazionali, con il rischio mondiale dell'Argentina contro il Perù ma soprattutto con la partita di Alicante della Spagna contro l'Albania: in campo ci

sarà Piqué, ieri presente al seggio di Barcellona per l'indipendenza della Catalogna. Venerdì, però, dovrà vestire la maglia della Spagna. Non canterà l'inno, che, per fortuna sua, non ha parole. La coerenza prima di tutto.

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