Jackson Martinez era uno degli obiettivi di mercato del Napoli e De Laurentiis aveva provato inutilmente - troppi i 35 milioni richiesti dal Porto - a portarlo alle pendici del Vesuvio pochi giorni dopo l'acquisto di Higuain. Il destino ha voluto che proprio il colombiano decidesse il primo round della sfida tra i lusitani e la truppa di Benitez. Non era difficile immaginarlo, considerando la sua eccezionale percentuale realizzativa (ieri il 23° centro in stagione), ed è lui a siglare il primo successo europeo in casa dei portoghesi.
Che la partita al Dragao non fosse una passeggiata Rafa Benitez e la sua truppa lo sapevano sin dal sorteggio di dicembre. Da qui gli elogi della vigilia al Porto, definita dal tecnico spagnolo una delle grandi d'Europa. Ecco che la sconfitta di misura rimediata in casa dei lusitani, squadra abilissima sul piano del palleggio e con giocatori di qualità, può essere digerita senza troppi drammi. In fondo il Napoli, pur subendo a lungo gli avversari e affidandosi alla solita bravura di Reina (due parate quasi miracolose), è riuscito comunque a procurarsi delle occasioni da rete nelle quali la mira non è stata molto precisa. Sarà così decisiva, e Benitez lo aveva detto, la sfida del San Paolo di giovedì prossimo. Nella quale servirà però un Higuain più concreto - il Pipita è ancora senza gol europei lontano da Napoli - e soprattutto una partita di maggiore intensità, quella che è mancata agli azzurri soprattutto nel primo tempo, ripartenze più incisive e un volume di gioco diverso. La difesa del Porto non sembra irresistibile - il portiere Helton, che non subisce gol per la prima volta dopo sei partite, si salva con un po' di fortuna sulle conclusioni partenopee - e su questo dovrà lavorare il Napoli nel preparare il secondo round.
Benitez aveva annunciato il turn over, così Reveillere, Henrique, Britos e Insigne conquistano una maglia da titolare. Ancora fiducia ad Hamsik che però sembra lontano dalla condizione migliore. L'inizio del Porto è devastante: sei calci d'angolo nei primi 16 minuti con il Napoli in balia degli avversari. Il miracolo di Reina su Jackson Martinez dopo il clamoroso buco di Albiol è un pericoloso campanello d'allarme, tanto che la squadra di Benitez può ringraziare l'assistente dell'arbitro ceco Kralovec, il connazionale Wilczek, che nega un gol a Carlos Eduardo in posizione regolare. Gli azzurri crescono nel finale di tempo, quando abbandonano i lanci lunghi e riescono a utilizzare le proprie mezze punte con maggiore efficacia senza però creare palle gol.
La deviazione di Reina sul bolide di Fernando dopo appena un giro di lancetta del secondo tempo sembra essere l'avviso di un copione immutato. In realtà il Napoli trova coraggio e finalmente le giuste combinazioni tra Higuain e gli altri «tenori» dell'attacco azzurro. Arrivano così tre nitide occasioni da rete con il Pipita e Raul Albiol che sbattono contro il fortunato Helton, mentre un rimpallo su Callejon sotto porta nega la gioia del gol all'attaccante argentino. E nel momento migliore della squadra di Benitez, giunge il gol del Porto con Martinez bravo a coordinarsi sulla lenta ribattuta di Ghoulam.
La partita è divertente, l'ex Pescara Quintero coglie un palo che fa venire i brividi a Reina, Zapata entrato nel finale per Higuain ha due possibilità davanti a Helton. Finisce 1-0 per il Porto, al San Paolo - dove il Napoli non ha mai fallito in Europa quest'anno - servirà la partita perfetta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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