Napoli torna a correre. Gabbiadini si sblocca e il Chievo si fa piccolo

Dopo il passo falso contro il Genoa botta e risposta con i bianconeri: meno 1

Napoli torna a correre. Gabbiadini si sblocca e il Chievo si fa piccolo

L'equazione è semplice anche per chi non è esperto di matematica. Se il Napoli riesce a essere in campo tranquillo, tenere i ritmi alti giocando con la sua superiorità tecnica condita da inserimenti senza palla e gran movimento di tutti i giocatori, è difficile non mettere le mani sulla vittoria. Anche se a Castelvolturno si respira un paradossale clima di tensione per i malumori di Sarri e la «sordina» imposta da De Laurentiis, che stride con il secondo posto in classifica a un punto dalla Juventus e non risparmia nemmeno i tifosi (appena 20mila sulle tribune nell'ultima sfida).

Ieri sera gli azzurri non hanno fallito l'appuntamento con i tre punti al San Paolo, dove sono imbattuti in campionato da quasi sedici mesi e nelle ultime 14 partite, in pratica tutte quelle del 2016, hanno concesso punti solo al Milan, segnando la bellezza di 42 gol. Gli ultimi due che consentono di superare il Chievo, arrivato a Fuorigrotta con l'etichetta di squadra sorpresa e un'ottima posizione di classifica, portano la firma di Gabbiadini e Hamsik. E non sono due gol come gli altri. Per Manolo, alla terza gara da titolare in stagione, è il primo dell'annata in appena 217 minuti giocati (ma ieri ha festeggiato la 150ª presenza in A) e accantona la crisi dell'attaccante - che non segnava da aprile - finora oscurato dall'esplosione del nuovo arrivato Milik. Lo testimoniano gli applausi dello stadio quando lascia il campo dopo poco più di un'ora per lasciar spazio al polacco. Per Hamsik è la rete numero 100 con la maglia del Napoli che lo fa entrare nella storia del club partenopeo, nel quale gli altri «centenari» illustri sono Maradona, Sallustro e Cavani. Un modo per onorare al meglio il rinnovo del contratto che gli farà chiudere la carriera fra 4 anni al Napoli.

Un po' di sofferenza nei primi venti minuti per la grande densità in mezzo al campo della squadra di Maran e sul gioco aereo per i centrali azzurri Albiol e Koulibaly, poi buon controllo del Napoli che gestisce il doppio vantaggio maturato nella seconda parte del primo tempo, quando trova la chiave giusta per far male con gli inserimenti degli esterni. Unica concessione al Chievo, l'affondo in area di Floro Flores rintuzzato con esperienza e fisicità da Koulibaly. A voler trovare l'ago nel pagliaio, resta lo zero realizzativo di Lorenzo Insigne, che non segna da undici gare e che anche ieri ha provato più volte a spedire il pallone nello specchio.

E nelle rotazioni consuete di Sarri, visti gli impegni ravvicinati (ieri quattro cambi rispetto alla partita di Genova con il ritorno tra i titolari di Maggio), continuano a non trovare spazio cinque dei nuovi acquisti.

I 65 milioni tenuti in panchina (tra questi Maksimovic, uno degli investimenti più alti dell'era De Laurentiis, e il nazionale Giaccherini) è un altro motivo di attrito fra Sarri e il patron. Ma per ora i risultati danno ragione al tecnico.

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