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La Nba riparte dalla "bolla" di Disney

Nel parco di Orlando giocatori con il braccialetto elettronico

La Nba riparte dalla "bolla" di Disney

Via le parole, ecco i fatti: questa notte ricomincia il campionato Nba, sospeso lo scorso 11 marzo. Da tre settimane 22 delle 30 squadre, cioé quelle già qualificate ai playoff più quelle con la classifica migliore, sono in isolamento in tre hotel dell'immenso complesso sportivo del Walt Disney World vicino ad Orlando, in Florida, in quella che gli americani chiamano bubble': una campana di vetro, cioé un ambiente tagliato fuori dal mondo esterno (ma in realtà non recintato), con tamponi quotidiani, allenamenti in impianti separati e massima attenzione nei momenti liberi, sempre comunque con mascherina e tenendo le distanze.

Nel periodo iniziale di quarantena nessuno poteva uscire dalle proprie stanze, e ad ognuno dei circa 1500 tra giocatori, allenatori e giornalisti (20) venivano lasciati i pasti fuori dalle stanze. Passati quei 10 giorni è stato possibile muoversi, pescare nel laghetto, giocare a golf, ritirare pacchi nell'immenso centro di smistamento dove pare ne arrivino 1000 al giorno, portando sempre al polso un braccialetto elettronico che permette ingresso nei vari luoghi a seconda della funzione di chi lo indossa. Dopo lo sconcerto iniziale per la prospettiva di una lunga separazione dalle famiglie e qualche polemica per le lamentele di alcuni giocatori per la qualità del cibo, ritenute di pessimo gusto in un momento di crisi globale, la situazione si è stabilizzata e l'annullamento di alcune partite del campionato di baseball per contagio dei giocatori di Florida è parso dare ragione alla scelta della Nba di concentrare tutto in un medesimo luogo. Con la spesa di 180 milioni di dollari, condivisi con la Disney, proprietaria della Espn che trasmetterà la maggioranza delle 99 partite: una frazione del miliardo di dollari di contratti tv e pubblicitari in ballo.

Da stanotte al 14 agosto alle 12 già certe si aggiungeranno le altre quattro qualificate ai playoff, che partiranno il 17, con finali dal 30 settembre: favoriti i Milwaukee Bucks e i Los Angeles Lakers di LeBron James, ma la variabile della lunga sosta può influire. Previste numerose, ossessive forme di sensibilizzazione/propaganda in riferimento ai recenti fatti di Minneapoli e dintorni, con slogan sulle maglie e Black Lives Matter' dipinto sui parquet.

Si parte a mezzanotte e mezza ora italiana con New Orleans Pelicans-Utah Jazz, diretta su Sky Sport Nba, sul parquet nei Pelicans Nicolò Melli (foto).

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