Nel Milan a caccia d'Europa Bacca è un tesoro sprecato

Il colombiano al 12° gol stagionale ma ha bisogno di un partner di peso. Più di Niang urgono Balo e Menez

Nel Milan a caccia d'Europa Bacca è un tesoro sprecato

L'Europa comunque a portata di mano. In un modo o nell'altro. Due vie percorribili, la coppa nazionale o il campionato. Resta al sesto posto, nessuna posizione persa: se dovesse andare male in coppa Italia, che non dà più il pass europeo in caso di ko in finale contro una squadra già qualificata, in questo momento il piazzamento in Serie A significherebbe il ritorno in Europa League. Così è addolcita, eufemismo, la doppia rimonta di Empoli che resta per il Milan una grande occasione persa.Perché su un campo dove hanno sofferto tutti, la squadra di Mihajlovic ha pagato a caro prezzo errori individuali, Donnarumma stavolta su tutti. Conferma di una squadra che galleggia dove gli compete, pensarla a qualche piano superiore questa rosa è un azzardo. Allenatore e giocatori, probabilmente, hanno preso coscienza dei limiti attuali e l'atteggiamento da provinciale di Empoli è più di un indizio. Non c'è da vergognarsi a «sporcarsi» le mani in un campionato in cui si rischia la buccia di banana con chiunque. È capitato a tutti: alla Juve all'inizio con il Frosinone, appena ieri all'Inter con il Carpi. Nel Milan il tentativo di spostare l'asticella più in alto è affidato a Carlos Bacca. Non a caso uno dei pochi rossoneri di spessore, anche per passato internazionale. Il decimo gol in campionato, dodicesimo stagionale, conferma il colombiano come arma micidiale: otto volte ha sbloccato il risultato e quando segna l'ex Siviglia il Milan non perde mai. La sua percentuale realizzativa sfiora il trenta per cento.Pensare a dove sarebbe la squadra senza di lui, è un esercizio inutile. Piuttosto vale la pena riflettere sul fatto che Bacca spesso e volentieri finora si sia ritrovato da solo a remare là davanti. Una solitudine con diverse spiegazioni: a volte tattiche, altre per scelte tecniche, altre ancora per mancanza di alternative. Luiz Adriano solo in estate ha dato davvero l'impressione di poter integrarsi con il colombiano. Cerci, ma anche lo stesso evanescente Niang di Empoli, non hanno mai convinto fino in fondo. Ci sarebbero Balotelli e Menez, ma entrambi hanno soggiornato più in infermeria che in campo. Ora Supermario si sta riaffacciando, ma al Castellani si è vista solo una timida e sbiadita copia. Serve altro. La risposta potrebbe arrivare dal francese, anche se la lungodegenza consiglia e soprattutto obbliga alla prudenza. Quindi un Bacca d'autore ma abbandonato. Le lacrime di Empoli hanno questo duplice significato: la delusione, ma anche l'impotenza di un giocatore che prova a risolvere i problemi, ma poi se ne creano sempre di nuovi. Un Bacca imprescindibile con sei gol nelle ultime otto gare ufficiali. Lui ha trovato continuità, non ancora il Milan che in campionato ha vinto solo tre delle ultime dieci partite. Un rendimento da montagne russe, su e giù, che rende impossibile potersi sbilanciare in ogni previsione. Si vive alla giornata, a partire dalla sfida contro un'Alessandria da prendere con le molle. Poi il derby. Mihajlovic aveva aperto il girone di ritorno con una frase: «Sarà quello delle rivincite».

Contro i nerazzurri si andrebbe oltre la rivalità cittadina perché vincere significherebbe salire a meno cinque dall'Inter finora data per favorita per un posto Champions. A quel punto sarebbe tutta un'altra storia anche quella del Milan.

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