Nella riscossa d'Europa non c'è spazio per l'Italia

Oro all'olandese Schippers (200) e al russo Shebenkov (110 hs) Squalificate Rigaudo e Giorgi, speranze azzurre nella marcia Fassinotti infortunato, solo Tamberi ripescato in finale nell'alto

«Sì, ho sentito il presidente in settimana. È rimasto molto deluso dalla prestazione e dalla sconfitta. Ci confrontiamo, quando si parla con lui si parla di calcio, come con Galliani». Questa Sinisa la mette in prima fila, giusto per far capire che aria tira: «A Firenze abbiamo perso meritatamente, adesso giochiamo in casa e l'unico risultato è la vittoria».

È il suo esordio a San Siro, Silvio Berlusconi lo ha messo in panchina perchè ha carattere: «Honda? Secondo me se questa notte non arriva qualche samurai o ninja a svegliarlo, lui contro l'Empoli gioca. Kucka ha caratteristiche che gli altri nostri centrocampisti non hanno. È uno che non molla mai, non ci sono in giro giocatori come lui che costano solo tre milioni. Abbiamo sei difensori centrali, sono troppi ma preferisco sempre averne uno in più che uno in meno. Balotelli? Per lui è arrivato il momento di diventare un uomo».

E siccome su Mario gliene arrivano a raffica, lui per un po' ci sta, poi risponde al fuoco: «Capisco che è arrivato Balo ma non c'è più nulla da aggiungere, è inutile che vi dica se gioca o non gioca, cosa ha mangiato e come si veste. Quando sarà pronto giocherà, altrimenti sa cosa lo aspetta. Lasciate il ragazzo tranquillo». Prima aveva fatto sapere che lo ha trovato bene, si è allenato, è in buona forma, convinto e motivato: «Ma gli mancano i novanta minuti. Dipende dalla partita, magari succede che devi recuperare e si può giocare con lui trequartista oppure nel tridente». Il Guardian ieri ha fornito dettagli: Balo è in prestito gratuito e il Liverpool si farà carico di corrispondergli il 20 per cento del suo ingaggio di 6 milioni, e cioè 20mila sterline a settimana, poco più di 27mila euro, al Milan gli altri 4 milioni e mezzo. L'idea che Balo faccia l'ennesimo esordio a San Siro già oggi è forte, il modulo, nel caso sia di interesse, sarà il 4-3-1-2, ma ha spiegato Mihajlovic che sta lavorando anche sul 4-3-3 e l'Empoli non lo sta prendendo alla leggera. Marco Giampaolo dopo la sconfitta interna con il Chievo ha chiesto ai suoi una prova convincente: «Giochiamo da Empoli», ha chiesto ai suoi. Il Milan ci spera.

Rivolta europea con una olandese che vola e un siberiano che mangia gli ostacoli, e solite lacrime italiane, questa volta agrodolci: squalificate Rigaudo e Giorgi quasi alla fine della 20 chilometri di marcia dominata dalle cinesi allenate dal maestro Sandro Damilano di Scarnafigi; fuori, prima di tentare la qualificazione nell'alto, Fassinotti, sofferente ad una caviglia, ma nel dolce della giornata c'è il quinto posto nella marcia di Antonella Palmisano, ventiquattrenne finanziera pugliese di Mottola che sul traguardo è stata abbracciata dal Gianmarco Tamberi capace di saltare 2.29 alla prima prova in qualificazione, che gli ha consentito di essere ripescato (serviva comunque 2.31) per la finale di domani alle 14.

Pechino mette campioni straordinari sulla graticola ad oltre 33°, ma nel Nido fanno spettacolo molti campioni. La prima di tutte è un bionda olandese di Utrecht, 23 anni, cigno di 179 per 63 chili come il suo concittadino Van Basten, si chiama Dafne Schippers che riporta un'europea sul podio più alto dei 200, come ai tempi delle tedesche dell'Est Koch e Drechsler, che lei ieri ha scavalcato vincendo in 21"63, record dei campionati, primato europeo, terza di sempre dietro Griffith e Jones, non proprio immacolate, prodigio che avrebbe apprezzato anche il suo concittadino Cartesio perché questo fenomeno ha scelto la velocità dopo aver vinto due anni fa il bronzo ai mondiali di Mosca nelle prove multiple, la gara delle gare, sette fatiche per donne fenomeno. Nel nido aveva già vinto l'argento sui 100 metri con il primato nazionale di 10"81, a 5 centesimi dal mito Fraser.

Dietro a lei a sventolare il cartello per la rivolta europea, in una festa sportiva per 207 paesi (!), il russo Sergey Shebenkov, nato 25 anni fa sul Fiume del Lupo nella zona sud ovest della Siberia, campione del mondo nei 110 ostacoli con il primato nazionale portato a 12"98, 4 centesimi meglio del giamaicano Parchment, 5 sul primatista mondiale Aries Merritt (12"80 nel 2012 prima dei crudeli verdetti medici), il trentenne statunitense di Chicago che vive in Texas, oro olimpico a Londra, sicuramente primo al traguardo di tanti cuori in questo mondiale, perché martedì, quando ritornerà a casa, dovrà sottoporsi a Phoenix al trapianto del rene che gli donerà la sorella. Un gigante che nella sofferenza ha saputo sorridere a tutti, anche agli avversari: «Non potevo stare seduto ad aspettare l'operazione, volevo godermi la vita, magari è l'ultimo mondiale, ma io ci proverò anche per Rio l'anno prossimo».

Nel clima di rivolta della giornata metteremmo anche un'altra trentenne, la statunitense dell'Ohio Tianna Madison Bartoletta che si è ripresa l'oro del lungo già vinto ad Helsinki dieci anni fa. E per completare la festa europea le medaglie dei 100 ostacoli femminili dietro al quarto oro giamaicano dei mondiali Dantelle Williams: la tedesca Roleder e la bielorussa Alina Talay (12"66), primo trofeo per il suo paese che si iscrive come trentacinquesimo in un medagliere dove l'Italia purtroppo non c'è, anche se vorremmo dire ancora non c'è, sperando in Tamberi più che nelle staffette femminili.

Ciliegina per le aquile del Nido il 45" sui 400 nella quinta e ultima prova della prima giornata del decathlon che si chiuderà oggi, tempo sensazionale per il primatista del mondo Ashton Eaton che stasera

potrebbe anche essere il primo a vincere il superpremio per un record.

Le finali di oggi: marcia m. km 50, alto f., 800 f., 5000 m., disco m., decathlon, 4x100 f., 4x100 m. dove potremmo rivedere in pista Bolt contro Gatlin.

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