Inter... nazionale-Milan

Nerazzurri pieni di italiani, rossoneri senza convocati in azzurro: dopo Mancini anche Spalletti non "vede" Calabria. Post sosta: Pioli in emergenza, nodo Frattesi per Inzaghi

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Inzaghi e Pioli fanno la conta. A occhio, la sosta ha fatto più male al Milan che all'Inter: Giroud in dubbio e Kalulu fuori, con l'aggravante che il difensore si è infortunato a Milanello. Nell'Inter rischia Cuadrado, una riserva. Le formazioni di sabato terranno necessariamente conto della Champions in arrivo la prossima settimana: martedì il Milan a San Siro contro il Newcastle, mercoledì l'Inter a San Sebastian contro la Real Sociedad. È l'ora di misurare quanto sono profondi gli organici risistemati dal mercato estivo.

La grande curiosità è capire se Frattesi, l'uomo che ha salvato un'Italia molto nerazzurra, giocherà il derby dall'inizio o se invece toccherà un'altra volta a Mkhitaryan, consolidato ingranaggio nel gioco di Inzaghi. Dopo il flop in Macedonia, Spalletti aveva poche alternative. L'organico dell'Inter è molto più ricco, specialmente in mezzo al campo. Ed è ricco soprattutto di italiani: Bastoni e Dimarco, Frattesi e Barella, più Darmian in panchina e l'infortunato Acerbi a casa, magari buono per la prossima occasione. Solo la Lazio, fra le squadre di vertice, offre al nuovo ct così ampia possibilità di scelta.

Il Milan, per dire, non aveva convocati in azzurro e presumibilmente non ne avrà per tutta la stagione. Dei titolari, il solo Calabria è azzurrabile, ma non è stato convocato. Nessun caso o mistero, come qualcuno ha ipotizzato: semplicemente, nel ruolo è chiuso da giocatori oggettivamente migliori di lui. Anche per Mancini era così, che addirittura gli preferiva Florenzi, sua riserva nel club.

E del resto, nel ricco mercato estivo (10 acquisti), il Milan ha pescato un po' ovunque (dagli Usa alla Nigeria, passando per Argentina, Inghilterra, Olanda e Svizzera), con un solo italiano, il vice-portiere Sportiello. Una scelta, ovviamente, che andrà valutata con i risultati, ma certo è difficile dimenticare che il nucleo italiano è sempre stato alla base delle vittorie rossonere. Senza risalire all'epoca di Baresi & C. come non ricordare che nel 2003, ai tempi del primo euro-derby di Champions, poi vinto, il Milan schierava 7 titolari italiani, più Ambrosini e Brocchi?

Diversa evidentemente è la politica dell'Inter, nonostante in un tempo non lontano il club nerazzurro sia stato il primo a schierare contemporaneamente in campo 11 stranieri, nel 2006 a Treviso. Il Milan, per dire, l'ha fatto per la prima volta solo nello scorso campionato, a San Siro contro la Salernitana.

Vero è che anche il Milan ha cercato e trattato Frattesi, ma l'Inter è arrivata prima e chiuso l'affare, forse soprattutto per il gradimento del giocatore che preferiva lavorare nel calcio di Inzaghi piuttosto che in

quello di Pioli, questione di moduli. Così i rossoneri hanno dirottato altrove il loro interesse, da Loftus-Cheek a Musah, costati molto meno dell'incursore nerazzurro (e di Spalletti). La stagione dirà chi ha avuto ragione.

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