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Sandy, Bloomberg cancella la maratona di New York

Dopo giorni di critiche il sindaco Bloomberg decide per l'annullamento della manifestazione. Non era successo neppure dopo l'11 settembre

Una New York ancora in difficoltà per gli effetti del passaggio del ciclone Sandy decide di eliminare la sua tradizionale maratona. La decisione arriva dopo giorni di dubbi e di scontri sulla questione. Da una parte chi sosteneva che tenere lo stesso l'evento sportivo avrebbe distolto forze dalle operazioni di soccorso nella metropoli, dall'altra chi pensava le due cose fossero conciliabili.

Paladino della seconda ipotesi il sindaco della città, Michael Bloomberg, che dopo aver confermato l'annullamento della gara in programma domenica, ha ribadito il suo punto di vista: "È chiaro che era diventata fonte di controversia e divisione", ma non avrebbe sottratto forze ad altri compiti. Tuttavia un evento che "ha sempre unito la città e ci ha ispirato storie di coraggio e determinazione" non poteva diventare per New York il pomo della discordia.

Al punto di vista del sindaco e dell'organizzatrice della corsa, Mary Wittenberg, che guardavano anche a una sorta di riscatto morale, oltre che a una fonte di introiti, ha prevalso però la visione critica di chi riteneva di cattivo gusto correre la competizione tra i distretti di una New York ancora alle prese con la devastazione lasciata dall'uragano Sandy.

L'annullamento della competizione rappresenta un caso più unico che raro nella storia della città. Dal 1970 in poi, la maratona si è sempre tenuta. Bloomberg aveva in precedenza ricordato ai suoi concittadini come persino il sindaco Giuliani avesse avallato la manifestazione a distanza di poche settimane dall'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001, una decisione presa "per unire la gente".

Al di là dell'eccezionalità dell'annullamento - scrive il New York Times - la scelta di non tenere la gara, a così poca distanza dal via, potrebbe costituire un problema per gli stessi corridori. Degli oltre 47mila iscritti, oltre 40mila sono già arrivati in città.

E se non bastasse l'organizzazione dovrà decidere se versare lo stesso agli atleti professionisti in gara il compenso previsto per la loro partecipazione.

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