Dries Mertens se la caverà: niente prova tv per la presunta simulazione, anche se era difficile che venisse richiesta dal procuratore federale. Non la passeranno liscia invece gli arbitri internazionali Massa e Valeri, fermati per un turno, considerando che poi ci sarà la sosta del torneo per le nazionali. Dopo il primo weekend del campionato vissuto tra roventi polemiche, in particolare per la notte da brividi del Franchi di Firenze ma anche per i numerosi episodi di tocchi di mano che hanno avuto valutazioni differenti (e in alcuni casi giuste), c'è imbarazzo tra i vertici dell'Aia. Il presidente Marcello Nicchi e il designatore di A Nicola Rizzoli hanno così deciso di parlare subito e di riconoscere gli errori fatti dai loro uomini. Consapevoli che quell'eccesso di sicurezza, ostentato 24 ore prima il calcio d'inizio ufficiale, sia stato forse imprudente. Di sicuro la chiamata in extremis di Paolo Mazzoleni - fischietto appena uscito dai ranghi per raggiunti limiti di età e ora a disposizione per eventuali «ripescaggi» in cabina di regia - al posto del meno esperto Aureliano per la sala Var di Inter-Lecce di ieri sera è un altro segnale importante.
«Su Mertens non c'era rigore - ha sottolineato in maniera netta il numero uno degli arbitri Nicchi -. Il Var è intervenuto ma non hanno capito che c'era un errore ed è questo che mi preoccupa. Il problema è che il Var non aveva immagini chiare (come aveva riconosciuto Valeri al ds viola Pradè al termine della gara di Firenze, ndr) e avrebbe dovuto suggerire all'arbitro di intervenire». «È un errore che indubbiamente va riconosciuto ed è evidente - l'ammissione di Rizzoli -. Bisogna correggerlo e non ripeterlo nella maniera più assoluta, la collaborazione non ha funzionato».
La presa di coscienza del mondo arbitrale rappresenta una novità resa necessaria anche dalla tanta confusione che il cambio di regolamento ha portato negli stessi fischietti. «Prima decideva e in qualche caso sbagliava solo una persona e cioè l'arbitro, ora sono in due a fare errori», l'opinione dell'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi. Intanto il lavoro di Rizzoli a Coverciano nel prossimo raduno sarà ancora più difficile. Dice di avere già scelto gli arbitri di Juventus-Napoli e Lazio-Roma, i due big match della prossima giornata («l'ho fatto prima dell'inizio del campionato...») ma dovrà catechizzare bene i suoi uomini. «Quando si sbaglia una partita è dura, ma non metto alla gogna i miei arbitri, anche se è indubbio che un allenatore fa giocare i calciatori che stanno meglio», ha precisato l'ex fischietto bolognese.
Fermare l'onda lunga delle polemiche sarà il primo obiettivo di chi sceglie la griglia degli arbitri da mandare in
campo. Ma è evidente che ogni partita sarà un vero rompicapo per ciascun fischietto in campo e al Var. «All'inizio un po' di confusione ci sarà», ha dovuto riconoscere Rizzoli. L'importante è che la confusione duri poco.
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