Da Green ad Akinfeev i debutti di Capello rovinati dai portieri

Quattro anni fa la papera dell'inglese contro gli Usa Adesso il numero 1 del Cska lo fa tremare con la Corea

Penso che Fabio Capello abbia intenzione di chiedere l'abolizione della prima partita della coppa del mondo. La prima partita della nazionale da lui allenata. L'Inghilterra debutta in Sudafrica contro gli Stati Uniti e che ti combina Robert Green, portiere del West Ham e dei leoni inglesi? Una papera colossale su un tiro facile dell'americano Dempsey che pareggia il gol di Gerrard, totale 1 a 1.
Quattro anni dopo la Russia esordisce contro la Corea del Sud e Igor Vladimirovic Akinfeev, capitano del Cska di Mosca e portiere della nazionale russa, provvede a emulare mister Green. Su un tiro comodo di K.H. Lee, mette le manine imburrate per il caviale beluga e permette ai coreani di passare in vantaggio, riequilibrato poi, fortunatamente, dal gol di Kerzhakov. Finisce di nuovo 1 a 1, in Brasile come in Sudafrica.
Cambiando l'ordine dei portieri non cambia il risultato e nemmeno cambia la risata generale. La faccia di Fabio Capello è rimasta la stessa, imperturbabile l'espressione, la mano sulla bazza, gli occhiali con montatura nerissima, la camicia azzurro tenebra ma molto tenebra, cravatta rossissima come la Piazza, con stemma di aquila a due teste, niente giacca, nel tulle umido di Cuiaba, un'ora e mezzo di football per capire e studiare una squadra, la sua, alla ricerca del tempo perduto tra l'unione delle repubbliche sovietiche e l'invasione di stranieri su un territorio vastissimo, con differenti fusi orari e clima e stili di vita.
La Russia non è, e non può essere più, la Grande Madre Russia, anzi è diventata la Piccola Figlia Russia e Capello cerca di rimettere assieme una nazionale che sia degna della storia, non soltanto quella calcistica. Alle sue spalle, seduto in panchina come uno studente nelle ore degli esami di maturità, Christian Panucci, stessa divisa, stessa espressione sul viso, ha seguito movimenti, indicazioni e quando Igor Vladimirovic Akinfeev ha rovinato la lezione impartita dal maestro di Pieris, deve aver pensato che questa esperienza mondiale sarà complicata per lui scolaro alla prova di ammissione.
Capello ha ringraziato Kerzhakov che a petto ignudo ha lasciato sorridente il campo e ha concesso una carezza, si fa per dire, al portiere: «Sono soddisfatto anche per la reazione che ha avuto Akinfeev dopo quel gol. Come un attaccante può sbagliare una conclusione, così anche un portiere può sbagliare ma è importante che entrambi sappiano reagire all'errore».
Lo sciagurato Igor si è scusato: «Ho fatto un errore infantile che rimarrà sulla mia coscienza. Non è stata l'agitazione ma, forse, una certa insicurezza»”.
La prossima a Rio de Janeiro contro il Belgio di Courtois, il superportiere dell'Atletico di Madrid e del Chelsea. Poi, a concludere il primo turno, l'Algeria, avversario di Capello già in Sudafrica, allora con noiosissimo pareggio. Sembra un giochetto del destino. Si ricomincia con la sfida di domenica al Maracanà, potrebbe essere decisiva non soltanto per Akinfeev.


Fabio Capello sa benissimo che non può sbagliare. Vietato il tweet è anche severamente vietato perdere, altrimenti i libri di storia dovranno aggiornarsi: dopo la Galizia e la Polonia anche il Brasile segnerà la ritirata russa.

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