Davide Pisoni
Con un anno e tre partite di ritardo, Luciano Spalletti ha spiegato con i fatti perché voleva il famigerato assaltatore. E non uno qualunque, ma solo Radja Nainggolan. Guardare la partita di Bologna spiega tante cose, non tanto per il gol, quanto per la prestazione del centrocampista. Fatta al cinquanta per cento, e questo fa intuire quello che potrà dare al massimo della forma, perché il Ninja è in pieno rodaggio dopo quel guaio muscolare alla coscia sinistra che ne ha compromesso la preparazione a metà luglio, nella fase più delicata. Il belga si è proposto in quattro-cinque strappi dei suoi, che hanno letteralmente cambiato marcia alla squadra. Spalletti spesso nella scorsa stagione si era lamentato di non avere nella sua mediana un giocatore con queste caratteristiche, con la capacità di ribaltare l'azione, «di portare la palla di là». Nessuno lo sa fare come Nainggolan in questa Inter (pochi a dire il vero in tutto il campionato), che non a caso nonostante le assenze, su tutte quella di Icardi, è stata più convincente, anche per la capacità di gestire la gara, sporca. Una gara di pazienza, come dimostrano gli 808 passaggi (729 riusciti) record dal 2004-05. La pazienza aspettando gli strappi di un Ninja però di cristallo. Perché proprio in un allungo sul finire della gara, si è fermato e ha chiamato il cambio. Subito è scattato il campanello d'allarme. A partire da Spalletti: «Bisogna stare attenti». Il giorno dopo dall'Inter filtra ottimismo in attesa degli esami di domani. Addirittura con un altro tipo di strappo di quelli a cui ha abituato, versione social, ha rassicurato e accusato allo stesso tempo: «Problemi alla coscia? È preoccupante? Ma cosa si inventano...». Probabilmente convinto di essersi fermato in tempo. Se non altro serve cautela perché fin dall'esordio il belga si è confermato indispensabile. Non solo Nainggolan, ma in generale è un'Inter di cristallo quella che va alla sosta. Infatti il forfait di Icardi (quadricipite coscia destra) e Lautaro Martinez (polpaccio sinistro) a fare presenza solo in panchina, sono le altre preoccupazioni che agitano la pausa nerazzurra nonostante la prima vittoria in campionato. I due argentini hanno risposto alla chiamata dell'Albiceleste.
Ma Spalletti ha mandato «messaggi» al ct della Seleccion. Il capitano, il toro, il Ninja, sono indispensabili e troveranno posto nella lista Champions da presentare oggi, al contrario di Berni, Joao Mario, Dalbert e Borja Valero, che dovrebbero restare fuori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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