"Non avrò mai la coppa". La beffa mondiale del primo e ultimo CR7

Ha avuto due grandi Portogallo: nel 2006 era troppo giovane per incidere, ora troppo vecchio

"Non avrò mai la coppa". La beffa mondiale del primo e ultimo CR7

Sabato la resa sul campo, ieri quella urbi et orbi. Cristiano Mondiale mette definitivamente nel cassetto il suo sogno mondiale e lo fa con un articolato post su Instagram in cui esplicita tutta la sua delusione, ma senza polemiche e mettendo sempre al centro di tutto il Portogallo. Non cita Fernando Santos, l'amico ct che gli avrebbe voltato le spalle proprio nelle ultime partite, e sui tormenti delle ultime settimane se la cava così: «Non vale la pena commentare a caldo. Molto è stato detto, molto è stato scritto, molto si è speculato, ma la mia dedizione al Portogallo non è cambiata nemmeno per un istante. Sono sempre stato pronto a lottare per l'obiettivo di tutti e non avrei mai voltato le spalle ai miei compagni e al mio Paese».

Il mondiale qatariota dopo aver salutato Neymar e CR7, tedeschi e spagnoli, resta appeso a tre numeri 10 speciali (Messi, Mbappé e Modric) e a una squadra sorprendente, quel Marocco che ha tolto l'ultima speranza al fenomeno di Madeira. «Vincere un mondiale con il Portogallo era il sogno più grande e ambizioso della mia carriera ha ammesso CR7 sui social -. Fortunatamente ho vinto molti titoli internazionali, anche con il Portogallo, ma portare il nome del nostro Paese al più alto livello al mondo era il mio sogno più grande. Ho lottato duramente per questo sogno. Nelle 5 edizioni dei mondiali a cui ho partecipato in 16 anni, sempre al fianco di grandi giocatori e sostenuto da milioni di portoghesi, ho dato tutto me stesso. Ma purtroppo ieri il sogno è finito».

Onore dunque all'uscita di scena dell'immenso campione, che in Qatar ha stabilito altri due incredibili record (l'unico a segnare in cinque edizioni del Mondiale e il giocatore con più presenze in assoluto in una nazionale, 196), ma certo non ha lasciato il segno come avrebbe voluto. E, visto in azione nel secondo tempo contro il Marocco, non ha fatto che avvalorare le scelte di Santos.

Alla resa dei conti, CR7 resterà senza titolo mondiale, forse perché i due Portogallo migliori in cui ha giocato sono stati il primo e l'ultimo, quelli che hanno coinciso con gli estremi della sua carriera. In Germania nel 2006 Cristiano Ronaldo, pur rivelandosi al mondo, era ancora troppo giovane per poter trascinare quella squadra oltre il quarto posto e in Qatar era ormai troppo vecchio e in fase calante per poter essere la ciliegina sulla torta di un Portogallo brillante in tanti giovani, ma carente dal punto di vista della personalità, venuta a mancare nel momento chiave.

D'altra parte il Ronaldo del Qatar non ha fatto che confermare i problemi di Manchester e il fatto che nessuno nel grande giro abbia pensato di accaparrarselo.

Finirà i suoi giorni calcistici tra il lusso di queste parti del mondo, ma si consoli pensando all'elenco dei fenomeni rimasti senza mondiale: da Di Stefano a Cruijff, da Platini a Puskas. Senza contare che potrebbe ritrovarsi ancora una volta in compagnia di Messi.

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