Appiano G. - «La mia fortuna è stata la scuola di Andres Zanin, a un centinaio di metri da casa. Ma non è stata la sola e neppure la prima». Centrale difensivo, miglior giovane della coppa America 2015, 23 anni il 27 maggio scorso, quinquennale da 1,3 netti, l'Inter lo ha pagato 8 milioni, ne dovrà altri due al Granada se raggiungerà le 20 presenze in serie A e se entrerà in Europa da qualunque delle due porte. Colombiano di Barranquilla, uno dei porti più attivi dei Caraibi, Jeison Fabián Murillo Cerón non ha dovuto schivare pallottole e neppure lame taglienti ma ha imparato ugualmente a stare al mondo: «Avevo solo sette anni e alla Andres Zanin era collegata una delle iniziative di Inter Campus - gli si illuminano gli occhi -. Lì mi sembrava tutto più bello, avevo ricevuto la divisa completa dell'Inter e mi davano le foto autografate dei giocatori, ma il calcio era solo un dettaglio. Ci tenevano lontano dal narcotraffico e non stavamo per strada tutto il giorno, quando ero lì mi sentivo sicuro. Ma fra un buon calciatore e un bravo padre di famiglia, avevo capito che per loro contava di più la seconda».
E allora qual è stata la prima fortuna di Murillo?
«Avere un bravo padre di famiglia. Siamo sei fratelli, lui manteneva tutti e mia madre non l'ha mai fatta lavorare. Faceva l'imbianchino in una grande impresa di costruzioni, adesso lui non crede ai suoi occhi, dice che neanche riesce a immaginarsi di venire a Milano e vedermi giocare a San Siro con la maglia dell'Inter».
Non è mai venuto in Europa a vederla giocare?
«Sì, nel Granada e quel giorno ho anche segnato. Lui è molto orgoglioso di me come tutti i genitori che vorrebbero vedere il loro figlio realizzare i suoi sogni. Pensare che verrà a San Siro mi sembra incredibile e mi ha detto che ci verrà molto presto».
Ha detto anche che durante la partita lei parla molto, corregge i compagni, anche quelli con più esperienza...
«Sì, è così, a me piace l'ordine e in campo mi trasformo. A me piace l'attenzione. La gente si stupisce perchè sembro un ragazzino e poi magari mi vede riprendere un mio compagno con più anni e molte più presenze».
Murillo è diventato improvvisamente famoso quando ha fermato Messi...
«Hanno scritto che ho fermato Messi ma in realtà è stata la squadra a fermarlo. Per me conta sempre più la squadra del singolo».
«Anche domenica sera?
«Sì, non temo nessuno in particolare, temo la Juventus».
Siete più forti?
«Siamo sopra, questo sì. Ma non credo che la squadra che uscirà sconfitta da San Siro sarà fuori, il campionato è ancora “largo“, c'è spazio per poter rientrare, mancano ancora tante partite».
È girata la voce che poteva finirci attraverso lo scambio Guarin-Vucinic...
«Una voce dovuta al fatto che abbiamo il medesimo procuratore. Non ne ho mai saputo niente».
Cosa le ha detto Cuadrado in aereo mentre giovedì tornavate dal Sudamerica?
«Bè, abbiamo parlato tanto di calcio, di serie A, di Inter e Juventus, ognuno di noi è convinto di vincere. Vediamo. Siamo molto amici ma poi si sa che in campo gli unici amici sono quelli che giocano dalla tua parte».
Cosa le ha detto di Inter-Juventus?
«Non c'è bisogno che nessuno dica niente su questa partita, la rivalità che c'è fra queste due squadre te la trasmette la gente nei giorni che precedono la sfida».
Guarin è uno che quando arriva la Juve tira fuori il meglio di sè, Cordova ne ha giocate a decine...
«Non potevo chiedere di meglio. Cordova era un mio idolo quando ero piccolo, Guarin oggi è il mio traduttore, mi sta aiutando in tutto. Per ora vivo qui ad Appiano con mia moglie e i nostri due cani, sono vicino al centro sportivo ma ho intenzione di andare ad abitare a Milano, con calma farò tutto, anche migliorare il mio sinistro».
Solo quello?
«No, no -ride -, ma ogni giorno può servire per migliorarsi, non solo nel calcio. Il mio sinistro è una di quelle cose, ma uno dei pochi gol l'ho segnato al Brasile e l'ho segnato di sinistro - e mima il gesto-. Fantastico».
Con Miranda?
«Ci stiamo capendo sempre meglio, a tre o a quattro per me non ci sono differenze. Prima di noi c'erano Samuel e Lucio? Hanno fatto la storia».
Murillo chi è?
«Solo Murillo».
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