Pippo Inzaghi si è messo subito al lavoro. Ricevuta l'investitura dal presidente Silvio Berlusconi, ha dedicato il suo primo giorno da allenatore del prossimo Milan, alla definizione dello staff tecnico. Il nodo da sciogliere è quello rappresentato dalla figura, storica e molto stimata, di Mauro Tassotti, da 30 anni a Milanello, una sorta di memoria ambulante del club. «È persona graditissima alla società» la definizione di Galliani che ha girato allo stesso Inzaghi il compito di convincere Tassotti (che, in rotta con Seedorf, si era promesso ad Allegri per il futuro impiego del tecnico livornese) a restare. Pippo avrà al suo fianco Filippo Galli, attualmente responsabile del settore giovanile oltre che Fiorin, e Beniamino Abate, papà di Ignazio, preparatore dei portieri (all'attuale collaboratore di Seedorf, Valerio Fiori non sarà rinnovato l'incarico), con il contributo, molto apprezzato, di Matteucci, il tattico che viene considerato l'asso nella manica di Inzaghi allenatore. A Pippo, lunedì sera, durante la cena di Arcore, sono state affidate due missioni: 1) ricomporre in un mosaico gli spezzoni dello spogliatoio diviso e dilaniato ispirandosi alla gestione di Ancelotti (il quale ha incoraggiato la scelta milanista così: «Pippo ha la caratteristiche per allenare il Milan»); 2) rilanciare il Milan con un sistema di gioco tradizionale (4-3-3 o 4-3-1-2 che fa praticamente lo stesso) cancellando le false partenze che hanno scandito e condizionato le ultime due stagioni rossonere puntando a riconquistare la Champions league.
Dal suo canto Galliani ha preparato con un colpo di scena il ricambio nel ruolo di Filippo Galli offrendo quella poltrona, strategica nel Milan del futuro, ad Arrigo Sacchi che ha fin qui recitato identico ruolo sotto le insegne della federcalcio. Il suo contratto è a scadenza, l'ex ct di Fusignano ha mostrato qualche segno di stanchezza e anche di insoddisfazione dopo aver svolto un lavoro magistrale, il dg Antonello Valentini, suo amico di vecchia data, sta provando e riprovando a trattenerlo ma il segnale giunto ieri è che Arrigo possa raccogliere l'invito e ritornare al Milan dopo alcuni anni con l'intento di valorizzare il settore giovanile provvedendo anche a realizzare l'accademia di Milanello e offrendo a Pippo Inzaghi il sostegno e il contributo della sua esperienza unica. Ieri, rientrato dalla Bulgaria con umore nerissimo (per la sconfitta dell'under 19), Arrigo ha preso tempo: «Non so niente». Deve dare una risposta nelle prossime ore: sarà forse un tormentato sì. è alle viste il suo viaggio in Brasile per il mondiale, può diventare l'occasione per scoprire qualche talento ignorato dal grande circuito calcistico.
Con Inzaghi, si è messo al lavoro anche Leandro Cantamessa, il legale del Milan. Toccherà a lui negoziare il divorzio da Seedorf con il suo agente, così come toccò a Deborah Martin discutere il contratto nel mese di gennaio per volontà dell'interessato: il primo colloquio informale tra le parti c'è già stato ieri, ne seguiranno molti altri per tentare, «con garbo» la definizione scelta dall'avvocato Cantamessa, di giungere a una separazione consensuale attraverso la rescissione del contratto invece che con il traumatico esonero che peserebbe sul bilancio del club come un macigno ma anche sul curriculum immacolato dell'olandese. Non sarà facile e soprattutto non sarà un negoziato rapido e indolore: il pronostico delle 48 ore sarà smentito. Servirà almeno una settimana. Fino a quando non sarà risolto il rapporto con Seedorf, il Milan non annuncerà ufficialmente l'avvento sulla panchina di Filippo Inzaghi il quale potrà continuare a lavorare a fari spenti e a preparare date e appuntamenti della prossima stagione.
Il raduno è previsto tra il 6 e l'8 di luglio a Milanello: c'è tutto il tempo quindi per vedere nascere il prossimo Milan che sarà molto diverso, non tanto negli uomini, ma nei metodi e nel clima, da quello lasciato da Seedorf.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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