Sarà un Giro nel nome di Dante e dell'Unità d'Italia, ma anche dell'equilibrio, senza super-tapponi, super-cronometro, senza vette che sfiorano il cielo. C'è un po' di tutto, il resto dovranno metterlo i corridori, ad incominciare dal colombiano Egan Bernal, vincitore del Tour 2019, che ha tutto per partire in pole-position. Se poi dovesse esserci anche il talento belga Remco Evenepoel, i due uomini da battere li abbiamo già trovati. Dietro una schiera di buonissimi pretendenti, guidati dal nostro Signore dei Grandi Giri, Vincenzo Nibali, che a dispetto delle sue 36 primavere sogna come un ragazzino, e al proprio fianco avrà anche Giulio Ciccone, seconda punta della sua Trek Segafredo. «È un Giro bello, molto equilibrato e pieno di tutto, senza eccedere in nulla», ha detto il siciliano dagli Emirati dove sta correndo il Uae Tour.
Quello dell'anno scorso è stato il Giro della resilienza e della perseveranza, quest'anno il Giro tornerà ad essere la festa di maggio, per quello del ritorno alla normalità e della rinascita, c'è da aspettare ancora un po'. Si partirà l'8 maggio da Torino, con le celebrazioni per il 160° Anniversario dell'Unità d'Italia. Poi ci sarà il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri e per questo si farà tappa a Ravenna (dove il Sommo Poeta è sepolto) mentre a Foligno si ricorderà che proprio lì, nel lontanissimo 1472, venne stampata la prima Divina Commedia. E ancora, l'omaggio ad Alfredo Martini, nei 100 anni della nascita e il 90° compleanno della Maglia Rosa (indossata per la prima volta da Learco Guerra nel 1931, ndr).
Dal punto di vista tecnico, una cosa balza subito all'occhio: ci sono pochissimi chilometri contro il tempo, e la cosa è perlomeno singolare. Nel momento in cui il nostro movimento si ritrova ad avere per le mani il più forte cronoman del pianeta, l'iridato di specialità Filippo Ganna, gli organizzatori decidono di tagliare le prove contro il tempo: solo 38,4. Mai così pochi dal 1974 (40 km, vittoria di Merckx, ndr).
La scelta è comunque è obbligata, se si sceglie un disegno privo di tappe da capoGiro, è necessario contenere le prove contro il tempo. Sabato 22 maggio sarà il giorno dello Zoncolan, affrontato dal versante di Sutrio come al Giro 2003 quando vinse Gilberto Simoni. E per chiudere la seconda settimana, ecco il tappone dolomitico: la Sacile Cortina d'Ampezzo di lunedì 24 maggio con il Passo Fedaia (Montagna Pantani), il Passo Pordoi (Cima Coppi) e il Passo di Giau.
Mercoledì 26, dopo il secondo giorno di riposo, si riparte con la Canazei-Sega di Ala, arrivo in salita inedito per il Giro.
Da Abbiategrasso la tappa numero 19 porterà sull'Alpe di Mera in Valsesia, altro arrivo inedito dopo aver superato il Mottarone e la Colma di Varallo. Infine la crono da Senago a Piazza del Duomo a Milano. Sarà un Giro aperto e nel nome dell'equilibrio, dove occorrerà però anche tanta fantasia.
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