Roma - Lo ha definito lo scudetto «più bello» e non solo perchè è arrivato con il maggior numero di punti conquistati in campionato da quando allena la Juve. Max Allegri, dopo la finale persa a Cardiff poco meno di un anno fa, sembrava destinato all'addio ai bianconeri. Il club torinese ci ha pensato, iniziando a monitorare altri tecnici tra cui quel Di Francesco che poi invece è stato scelto da Monchi a Roma. Il matrimonio rinnovato a Torino ha funzionato ancora, con il quarto doblete serie A-coppa Italia consecutivo, ma anche quello andato in scena a Trigoria, con una semifinale di Champions da tecnico debuttante nell'Europa più prestigiosa.
L'Olimpico è l'Olimpo (giocando con le parole) di Allegri: qui nel 2011 si prese il primo scudetto della carriera con il Milan e anche allora bastò uno 0-0 a tre tappe dalla fine di un percorso eccezionale. E qui mercoledì scorso ha messo il primo tassello di un'altra annata da vacche grasse, prendendosi la coppa nazionale. Se non ci fosse stato lo scivolone di agosto (leggi finale di Supercoppa persa con la Lazio a stagione appena iniziata) sarebbe stato un percorso netto.
E ora che Allegri ha fatto una nuova impresa, difficilmente ripetibile per i suoi successori, ecco che torna di attualità il tema su ciò che accadrà nelle prossime settimane sulla panchina bianconera. «Ci vedremo per valutare il futuro che però al momento non presenta criticità - ha sottolineato Marotta nella pancia dell'Olimpico -. I risultati di Allegri parlano da soli, sono straordinari e auspichiamo che possano continuare. Non ci stiamo preparando a un eventuale addio di Allegri, non ci abbiamo pensato, a bocce ferme vedremo».
Un incontro per decidere il da farsi non è ancora in agenda, almeno in questa settimana che porta all'ultima sfida con il Verona di sabato pomeriggio. Pare che Allegri voglia staccare un po' per riflettere e godersi il momento. Non c'è fretta, dunque, per capire se il ciclo del tecnico toscano alla Juve sia finito. Anche se tra i nomi per un'eventuale successione inizia a circolare pure quello di Antonio Conte per un ritorno che avrebbe del clamoroso. Sembra invece essersi raffreddata la pista Inzaghi (Lotito difficilmente lo mollerà, specie se centrerà il piazzamento Champions).
Il collega Di Francesco si gode la stagione e si prepara a un possibile (più richiesto da lui che realmente garantito dalla società) rinnovo di contratto. Aver centrato l'obiettivo europeo con 180 minuti di anticipo ha reso il finale di stagione, già bellissimo con la doppia inattesa notte contro il Liverpool, ancora più sereno.
L'Olimpico, per lui, non è stato tanto amico: i sei ko stagionali rimediati in casa in campionato potevano costare cari nel computo della stagione. E invece Di Francesco ha dimostrato che da deb su una panchina importante si può far bene. In fondo anche lui ha vinto il suo personale scudetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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