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Nuovo Zidane cercasi. Da Inzaghi a Henry, i big non fanno più flop

La panchina non è un tabù per gli ex grandi giocatori: quanti sulla strada aperta da Zizou

Nuovo Zidane cercasi. Da Inzaghi a Henry, i big non fanno più flop

AAA nuovo Zidane cercasi. Nell'ultimo triennio l'assioma campione-in-campo uguale flop-in-panchina è stato messo in discussione da Zizou, autore di una storica tripletta in Champions destinata a rimanere ineguagliata chissà per quanto tempo. Una nuova generazione di ex campioni è alle porte, accomunata dall'ambizione di ripetere in panchina i successi ottenuti da calciatori. Un fenomeno continentale con radici anche in Italia e che ha in Filippo Inzaghi il suo tecnico di punta. Scottatosi alla sua prima esperienza nel Milan, Pippo è ripartito dal basso, e il recente terzo posto nella Panchina d'Argento per l'annata '17-18 con il Venezia ne ha certificato l'ottimo lavoro. Adesso la sfida è salvare il Bologna. Serie B anche per Alessandro Nesta, a Perugia (dopo un'esperienza vincente nella Nasl, la B americana), e per Fabio Grosso, a Verona, quest'ultimo dopo una stagione di buon livello con il Bari, chiusasi però con il fallimento della società. In attesa di capire cosa vorrà fare da grande Fabio Cannavaro, e soprattutto se troverà la voglia di cimentarsi con il calcio europeo dopo l'avventura cinese (un campionato e una supercoppa vinti finora).

In Francia i campioni del mondo '98 Thierry Henry e Patrick Vieira si sfidano in Ligue 1. Henry è partito malissimo (5 partite, 0 vittorie) con il Monaco, società alle prese con una complicata fase di transizione, anche a causa dei problemi con la giustizia del patron russo Rybolovlev. Sul fondo del campionato, ormai fuori dall'Europa, i monegaschi sono sull'orlo del tracollo sportivo. Meglio Vieira a Nizza, dove ha raccolto la non facile eredità di Lucien Favre, riproponendo il club nelle zone medio-altre della classifica. In precedenza Vieira aveva vinto due volte la Eastern Conference Usa con l'Fc New York, dimostrando anche personalità quando, nella seconda stagione, tolse Pirlo dai titolari. Un altro francese, Claude Makelele, è di stanza in Belgio, dove ha compiuto un mezzo miracolo salvando il piccolo Eupen, società-vivaio della mastodontica Aspire Academy del Qatar.

In Inghilterra debutto da coach per Frank Lampard, che ha lasciato il ruolo di commentatore televisivo per la panchina del Derby County, seconda divisione inglese. Il botto lo ha fatto eliminando dalla Coppa di Lega il Manchester United di Josè Mourinho, sconfitto ai rigori all'Old Trafford, prima di arrendersi nel turno successivo al Chelsea. La squadra veleggia comunque nelle prime posizioni della classifica, puntando legittimamente alla Premier. Steven Gerrard ha invece scelto la Scozia per il proprio debutto, accasandosi ai Rangers Glasgow, alla ricerca della competitività perduta dopo il fallimento e la risalita dalle divisioni inferiori. Gerrard è partito con un filotto di 12 partite consecutive senza sconfitte, è ancora in corsa per superare la fase a gironi di Europa League, ma ha perso il primo Old Firm contro il Celtic. Ma il gap con i rivali di sempre, scavato da un triennio tra quarta e seconda divisione, non si può cancellare in una manciata di mesi.

Dall'Olanda infine arriva Mark van Bommel, soluzione casalinga del Psv Eindhoven (era tecnico dell'Under 19). Genero di Bert van Marwijk di cui è stato vice sulle panchine di Arabia Saudita e Australia l'ex Milan le ha finora vinte tutte in campionato, stracciando anche il più ricco e quotato Ajax.

Maluccio invece in Champions, in un gruppo però proibitivo per il club olandese, quello con Barcellona, inter e Tottenham.

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