Olimpia-Virtus, titolo a chi avrà meno difetti

Olimpia-Virtus, titolo a chi avrà meno difetti
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Quando Toko Shengelia ha affondato la Reyer in sala regia hanno sentito il ruggito del coniglio per una finale del basket che ormai si ripete da quattro anni. Corazzate fragili per l'Europa, come tutte le squadre italiane, hanno mandato alla deriva le sfidanti, una Brescia con anima e una Reyer con il cuore. Da giovedì rivivremo la sfida scudetto Segafredo Bologna Virtus e Armani Olimpia, le grandi favorite con difetti strutturali che in stagione le hanno mandate a letto senza cena troppe volte, dalla coppa Italia all'Eurolega. Adesso vedremo quale testa cadrà in una battaglia che la Virtus ha vinto la prima volta, guidata da Djordjevic, e poi ha dato altra gloria a Messina (foto) e alla sua Armani due volte campione e che anche questa volta andrà nell'arena scoprendo che tutto quello che ha speso, iniziando una stagione dove non voleva fare prigionieri, resterà in tribuna. La Milano per la finale è la stessa che ha vinto l'ultimo scudetto con l'aggiunta del Mirotic mai sanissimo, oltre al Flaccadori.

Anche la Virtus si affiderà agli stessi che con Scariolo non si capivano, come disse don Sergio autolicenziandosi, ma che con Banchi sono partiti alla grande fino al momento in cui l'acido lattico, nei muscoli e nella mente, li ha confusi. Sui difetti si gioca questo scudetto al meglio delle 5 partite da giovedì (dirette televisive su Raisport e DMAX oltre che per gli abbonati DAZN).

Favorita Bologna per il fattore campo, le prime due sfide in casa, ma l'ultima Armani, quella del 3 a 0 su Brescia, sembra aver trovato il piacere di giocare insieme, palleggiando meno e tirando meglio, puntando sulla difesa che servirà davvero contro il Belinelli magico. Sognare una bella finale per nascondere le altre angosce, cominciando dalla qualificazione olimpica che sembra mission impossibile visti gli italiani che il campionato darà a Pozzecco.

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