Coronavirus

Olimpiadi rinviate al 2021. Così saranno il simbolo della vittoria sul virus

Il Giappone e il Cio si arrendono: primo storico slittamento tra danni economici e caso biglietti

Olimpiadi rinviate al 2021. Così saranno il simbolo della vittoria sul virus

La corsa delle Olimpiadi si ferma a 122 giorni dal traguardo. A Tokyo è già sera inoltrata quando si scopre ufficialmente che il prossimo 24 luglio non ci sarà nessuna cerimonia inaugurale. Era nell'aria, ma ora lo certifica il comunicato del Cio, in seguito alle anticipazioni del premier Shinzo Abe: «I Giochi sono rinviati al 2021, non oltre l'estate, per salvaguardare la salute degli atleti, degli organizzatori e della comunità internazionale». Per adesso ha vinto la pandemia, l'accelerazione certificata dall'Oms ha pesato tanto quanto le voci contrarie dei comitati olimpici e degli atleti, direttamente coinvolti da un'emergenza diventata globale. Ma in segno di rivincita, e nonostante l'anno dispari, l'Olimpiade dell'anno prossimo manterrà il nome di Giochi olimpici e paralimpici Tokyo 2020 sia per proteggere gli investimenti su marchio e merchandising, sia perché «diventeranno la testimonianza della sconfitta del virus», come aggiunto dallo stesso Abe.

La fiamma olimpica resterà in Giappone, ma finirà in un cassetto e giovedì non ripartirà da Fukushima. Assieme alla torcia, vanno in soffitta i 4,5 milioni di biglietti già venduti e i 5632 appartamenti del villaggio olimpico, che sulla carta a novembre andavano consegnati ai privati. Scatteranno penali e pagamenti ulteriori, tanto da suonare come una beffa per il diligente Giappone, capace di completare quasi tutti i lavori per l'evento a quattro mesi esatti dal via e scucendo oltre 11 miliardi. Una data precisa ancora non c'è, lo slittamento non è detto che sia di un anno esatto come suggerito da Malagò, presidente del Coni: «I Giochi si potranno fare a luglio, ma anche in primavera o a giugno. L'agenda è dettata dal virus, bisognerà adeguarsi e lo sanno anche gli atleti meno giovani come Montano, Pellegrini e Di Francisca. Capisco che sia dura, non vogliamo perdere nessuno per strada e con determinazione potrebbero diventare il simbolo delle Olimpiadi».

Se fosse confermata l'estate prossima, ai cinque cerchi dovranno fare spazio gli altri grandi eventi, come i Mondiali di nuoto (previsti dal 16 luglio al 1º agosto 2021 sempre in terra nipponica, a Fukuoka) e i Mondiali di atletica, in programma dal 6 al 15 agosto 2021 negli Stati Uniti, tanto che la World Athletics presieduta da Sebastian Coe si è già detta disponibile: «Con il comitato organizzatore Oregon '21 stiamo pensando a date alternative, lavoreremo in sinergia con il Cio». Prima del rinvio ufficiale si era fatto sentire anche il comitato olimpico americano, avanzando l'ennesima richiesta di spostamento, più orientata al 2021 che all'autunno di quest'anno, con il proposito di salvare lo show degli sport Usa e il contrattone tv sottoscritto dall'americana Nbc con il Cio per 4,38 miliardi di dollari e che scade proprio dopo le Olimpiadi di Tokyo. I riflettori resteranno spenti, per non infettarsi sono sparite anche le mascotte dell'evento, Miraitowa e Someity.

Ma è soltanto un arrivederci.

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