Cosa ci fa il modesto Olympiacos Pireo tra le regine milionarie della Champions League, proiettato verso i quarti di finale dopo il 2 a 0 rifilato al Manchester United? La squadra rappresenta la Grecia della catastrofe economica, ma l'abilità di un ex calciatore con trascorsi italiani ha salvato la predestinata vittima sacrificale trasformandola in carnefice. L'uomo è Christian Karembeu, 43 anni, amato ai tempi della sua militanza nella Sampdoria prima dell'esplosione nel Real di Capello, ora «consulente strategico» del club ellenico. L'Olympiacos è un compromesso tra Grecia e Spagna, maglie nere dell'economia europea. Ad Atene qualcuno grida al miracolo, il segnale del riscatto di una nazione in ginocchio. «Abbiamo iniziato in estate concordando un tetto salariale, venduto i giocatori che avevano offerte concrete e guardato al mercato cercando qualità e prezzo». Cioè ha ingaggiato solo calciatori svincolati, alcuni dei quali considerati alla frutta, ma rigenerati dall'ex madridista Michel. Il fantasista argentino Saviola, scartato dal Malaga (pagato dal Barcellona 24 milioni di euro nel 2001), ha fatto la differenza. Così come il connazionale Domínguez, ripudiato dal Valencia, ma redivivo tiratore scelto in Europa.
La difesa è stata rivitalizzata per un piatto di lenticchie dall'ex merengues Miguel Torres, mentre il centrocampo rinvigorito dal motorino slovacco Weiss, approdato gratis dal Pescara.E Karembeu è ora convinto che tutti dovranno fare i conti con la squadra low cost di Atene.
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