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Onana, forse a una svolta il... "giallo della vaselina"

Julio Cesar: "Scaramanzia?". Gli esperti: "Macché, crema per i guanti"

Onana, forse a una svolta il... "giallo della vaselina"

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Il «giallo della vaselina» è durato vari giorni. Ma, forse, è stato risolto. Sui social l'occhio esperto dei portieri hanno (avrebbero) svelato il mistero: altro che «intruglio scaramantico», quella spalmata da Onana sui pali durante l'andata dell'Euroderby della settimana scorsa sarebbe «crema per potenziare il grip dei guanti». Insomma, roba per bloccare meglio la palla.

Ma riavvolgiamo il nastro. Gol di Dzeko e repentina lubrificata di Onana sui pali della propria porta. In tempo reale sul web lo «strano rituale» del portiere camerunese viene bollato come «stregoneria della vaselina». E, considerata l'ambigua «fama» della sostanza cremosa, i trucidoni da tastiera sono andati a nozze. Tuttavia pare proprio che la magia non c'entri nulla, con tanti saluti per la scivolosa ipotesi dell'ex portiere interista Julio Cesar strategicamente piazzato da Prime Video alle spalle di Onana per spiarne i movimenti e «interrompere la diretta in caso di bisogno». Cosa che è accaduta pochi istanti dopo il vantaggio interista, quando Julio - felino come ai tempi in cui volava da un palo all'altro - ha colto il culto misterioso del portiere di giallo vestito, interrompendo la dotta disamina tecnico-tattica di Sandro Piccinini con un memorabile retroscena, anzi retroporta: «Scusa Sandro, una curiosità: «Onana ha preso una specie di vaselina e l'ha passata sia sui pali. Che cosa sarà? Scaramanzia?». In attesa che Onana chiarisca, non resta che ricordare come tra i goalkeeper di ogni epoca il campionario dei gesti più o meno «apotropaici» è variegato: dalle maniche della maglietta tagliata di Gigi Buffon al cappello portafortuna poggiato in fondo alla rete dallo scozzese Alan Rough; dalla «seduta» in bagno dell'inglese David James al bacio del pallone dello svizzero Roman Burki.

Ma l'ultimo ha avuto come palcoscenico addirittura il Campionato del Mondo in Qatar e come protagonista sempre lui: il famigerato Martinez, l'imbattibile guardiano della porta argentina. Il suo show del 2022 col trofeo poggiato lì dove non dovrebbe battere il sole è ormai patrimonio mondiale (della volgarità). Meno noto è invece la cerimonia elaborata da Martinez per parare i rigori decisivi che hanno preceduto la finale contro la Francia: ad ogni penalty, Martinez ha sputato sui guanti (e fin qui tutto normale, o quasi), poi è andato dal direttore di gara «omaggiandolo» con un'umida carezza sulla guancia.

Quando si dice «la massima punizione».

Contro l'arbitro.

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