nostro inviato ad Appiano Gentile
«All'Inter mi sono sempre sentito in discussione, fin dal primo giorno. Ritengo sia normale. Per la mia età io sono un crack del sistema. Mi sono sempre sentito in discussione perché sono arrivato in Serie A con un percorso atipico. Ci sono forti pressioni se ad allenare l'Inter c'è un grande allenatore, figurarsi nel mio caso, per me vale ancora di più».
Quest'anno quattro gol non li aveva ancora fatti, ha incassato nuova fiducia da Moratti, applausi da San Siro e ripreso coraggio, se qualcuno gli chiede quanto senta sua questa Inter, Strama risponde al cento per cento, e può immaginarsi qui anche nella prossima stagione. Eppure attorno resta tutto leggerissimo, un'armonia liquida e un equilibrio che fluttua partita dopo partita. Contro il Tottenham la migliore di quest'anno ma poi c'era da raccoglierli con il cucchiano. Ieri solo lavoro di contenimento, due gruppi, fasi rigenerative, la cinquantesima della stagione iniziata il 12 luglio in Trentino ha lasciato i segni, eppure quando gira, arrivano solo pensieri positivi: «La gara di giovedì sera contro il Tottenham - ha detto Stramaccioni con molta convinzione -, ci ha dato una forza nostra che sentiamo, e un apporto psicologico importante, spesso la testa incide sulle gambe più di quanto si creda».
Indubbiamente il miglior modo per uscire dall'Europa e lasciare un segno, niente è inutile e l'acido lattico scivola via prima, adesso però Strama deve inventarsi qualcosa perché i disponibili per la trasferta di Marassi sono all'osso. Juan Jesus squalificato, Stankovic, Nagatomo e Schelotto guai fisici, neppure convocati come Silvestre, Obi e Castellazzi, non in perfette condizioni Kuzmanovic, mentre Milito e Mudingay sono persi. Torna buono Samuel, uno che può spostare molto i valori in questo finale di stagione: «Recupero fondamentale, sappiamo che la nostra evoluzione tattica è passata attraverso la sua esperienza, Samuel di nuovo convocato è adesso un'arma in più», ha detto Stramaccioni, ed era molto compiaciuto perché l'infortunio di Milito ha pesato come un'atomica ma quello di Samuel ha costretto al cambio di modulo in un reparto che non prometteva niente di buono: 37 subite in 28 gare di campionato, media 1,3 gol a partita, 10 gare e 13 gol subiti in Europa, media 1,3, una coerenza che mette i brividi. Qualcuno vorrebbe l'argentino in campo subito a Marassi, Stramaccioni ha più volte detto che intende preservare il suo centrale difensivo da un rientro affrettato: «Troppo prezioso per perderlo nuovamente».
Strama ha detto anche che si aspetta molto da Cassano e che i risultati di questa giornata non saranno sentenze definitive sul campionato. Eppure queste ultime dieci partite sono il confine fra lui e il suo futuro in città.
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