Il giorno dopo la mancata qualificazione alla Champions League, la delusione è palpabile a casa Milan. Perché il bottino di sessantotto punti in classifica - il migliore degli ultimi sei anni, record dell'era post-Allegri - non è bastato per tornare nell'Europa che conta. Nonostante questo però si guarda già al futuro, come è giusto che sia. Quel che è certo, è che nel domani del Milan non ci sarà Leonardo Nascimento de Araújo, il quale oggi, dopo neanche undici mesi da dirigente rossonero, annuncerà le dimissioni da Direttore Generale dell'Area Tecnico-Sportiva. Non solo Leonardo: anche Paolo Maldini, attualmente nella veste di Direttore dello Sviluppo Strategico dell'Area Sport, potrebbe lasciare il proprio incarico e magari seguire il brasiliano. Richiamato da Leonardo alla base dopo nove anni di esilio, per la bandiera del Milan si tratterebbe di un secondo, amaro, addio. Certo, molto diverso dal precedente, ma tant'è. C'è anche la possibilità che l'ex difensore alla fine possa restare in rossonero, al momento sta riflettendo sul proprio futuro. Per rimpiazzare Leonardo, l'ad rossonero Ivan Gazidis avrebbe già trovato il nome del sostituto: trattasi di Luis Ocampos, portoghese, ora ds del Lilla, artefice delle plusvalenze sul mercato di Monaco e dello stesso Lilla, e a cui Gazidis, pagato invece a peso d'oro e voluto fortemente da Elliott, affiderebbe l'area sportiva rossonera.
Nel clima di frustrazione e sfiducia generale, intanto, pare che anche Rino Gattuso sia pronto a farsi da parte. Insomma, c'è aria di rivoluzione in casa Milan all'indomani del traguardo Champions sfuggito nei minuti finali. Anche per via di questo senso diffuso di incertezza, l'allenatore rossonero è molto combattuto se restare o meno al timone della squadra. Prima di capire se proseguire o no la sua avventura sulla panchina del Milan, Gattuso avrà modo, nei prossimi giorni, di incontrare l'amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis. Al quale, ovviamente, chiederà lumi sui piani futuri della società. Che ovviamente dovranno tenere conto di probabili sanzioni dell'Uefa, per la violazione dei parametri del Fair Play finanziario del triennio 2015-18. La mancata qualificazione alla prossima Champions league, infatti, ha complicato i piani in tal senso. L'ipotesi, a questo punto, è che, visti i minori introiti che l'Europa League porta rispetto alla Champions, il Milan possa non fare ricorso al Tas contro un verdetto pesante dell'Uefa e che possa accettare di rimanere un anno fuori dalle coppe europee. In questo caso, è molto probabile che sarebbe il Torino, settimo in classifica e prima delle escluse, a rimpiazzare i rossoneri in Europa League. A meno che il Milan non vada avanti per la sua strada e non decida di vendere i suoi gioielli. Di certo, domenica sera Alessio Romagnoli, uno dei pezzi pregiati del club, è stato chiaro sul suo futuro.
Il capitano del Milan, sui social, ha fatto capire di non voler assolutamente abbandonare la nave in tempesta: «Rimane l'amaro in bocca per un finale che poteva essere diverso ha scritto Romagnoli in un post su Instagram Ogni stagione, ogni partita ti insegna qualcosa. Ripartiamo da questi 68 punti e da questo quinto posto per migliorarci il prossimo anno. Ci vediamo a luglio». Sì, ma gli altri?
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