Il pallone al cinema? Il guaio è la tv

L'ultima idea dell'advisor Infront è, sulle prime, simpatica e intrigante: proporre la vendita di nuovi diritti tv, oltre a quelli del digitale terrestre, del satellitare e di internet; per la modica cifra di 10 milioni di euro si potranno comprare le partite più importanti da trasmettere nei cinematografi e nei teatri di provincia. Il pacchetto ha il nome di theatrical e, in effetti, ha molto del teatrale

Il pallone al cinema? Il guaio è la tv

L'ultima idea dell'advisor Infront è, sulle prime, simpatica e intrigante: proporre la vendita di nuovi diritti tv, oltre a quelli del digitale terrestre, del satellitare e di internet; per la modica cifra di 10 milioni di euro si potranno comprare le partite più importanti da trasmettere nei cinematografi e nei teatri di provincia. Il pacchetto ha il nome di theatrical e, in effetti, ha molto del teatrale. Il calcio è spettacolo ma qui c'è il rischio di correre al contrario. L'esperimento del football nei cinematografi è già avvenuto in Inghilterra per i mondiali Sudafricani e quelli in Brasile, lo stesso era stato tentato in venti sale italiane per lo sciagurato torneo brasiliano. Ma se la nazionale ha il suo pubblico, il tifo dei club spacca gli spettatori, teatri e cinema potrebbero trasformarsi in arene rissose, obbligando prefetti e questori a impegnare, in provincia, polizia, carabinieri distolti da priorità più serie e importanti. Ma c'è un argomento che viene ancora trascurato e ignorato da chi gestisce il nostro football: in Inghilterra non tutte le partite della Premier vengono trasmesse dalle varie emittenti che hanno acquistato i diritti, così i tifosi o riempiono gli stadi o i pub che garantiscono l'offerta, con la consumazione al banco o al tavolo. In Italia accade il contrario, tutte le partite vengono trasmesse in diretta dalle due emittenti private, gli stadi sono deserti o semivuoti, fatte rarissime eccezioni, molti bar offrono l'evento, alcuni senza averne l'autorizzazione e i siti pirata continua a farla franca. L'ipotesi di dirottare nei cinematografi la trasmissione delle partite, porterebbe ad un ulteriore svuotamento degli stadi e a una crisi contabile dei club. Mentre è alla ricerca disperata di denari e di dirigenti (come dimostrano le ultime assemblee condominiali di Lega) il nostro football non ha ancora capito come, alla base di tutto, sia necessario ripartire dall'offerta televisiva, più limitata e dunque più preziosa e dalla costruzione di stadi privati, confortevoli, con un pubblico scelto, pagante e bonificato dagli ultras violenti.

Raggiunti questi obiettivi, di immagine, sostanza e sicurezza, si potrà andare tutti quanti al cinema per vedere Icardi e Higuain. Nell'attesa, lo spettacolo fornito dai presidenti della serie A è già un cinepanettone irresistibile.

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