Paris, Gross e le Fanchini: l'Italia da Mondiale

Carichi, agguerriti, competitivi. Così si presentano gli azzurri, per davvero visto che le tutine rosse sono state messe negli armadi, ai mondiali di Vail-Beaver Creek, al via domani con il superG donne, che già oggi saranno in pista per la prima prova della discesa. Lo sci alpino torna per la terza volta ad assegnare medaglie su queste nevi del Colorado e la cabala ci dice male, perché nelle due precedenti edizioni mondiali l'Italia non lasciò traccia nel medagliere. Nel 1989 e nel 1999, nonostante squadroni guidati da Tomba prima, da Compagnoni, Ghedina e Kostner poi, andò tutto storto. E 16 anni fa il quarto posto in slalom dell'emergente Giorgio Rocca non bastò ad alleviare la delusione. E' passato, e sarà sicuramente bello smentire chi pensa negativo recitando la filastrocca "non c'è due senza tre", anche se, come sempre, salire sul podio non sarà facile. Così come non è facile azzardare pronostici, quasi impossibili nello sci, dove le variabili di tempo, neve, tracciature e numero di partenza rendono tutto ancora più complicato.

La prima fase di coppa del mondo è stata caratterizzata da grande equilibrio in quasi tutte le discipline. Gli italiani sono saliti sul podio in discesa, superG e slalom maschili, in gigante e discesa femminili. Le gare che sembrano respingere ogni attacco azzurro sono il gigante maschile e lo slalom femminile, non tanto, non solo per i risultati fatti finora, ma anche per le piste di gara che non sembrano favorevoli ai nostri numeri 1 delle due discipline Roberto Nani e Chiara Costazza. La carta più sicura per l'Italia, l'asso nella manica, è senz'altro Dominik Paris, sei volte sul podio da inizio stagione, in super forma dopo l'uno-due di Kitzbuehel, carico e convinto, con la mentalità giusta per le gare di un giorno visto che già a Schladming due anni fa finì secondo in discesa. E la mentalità giusta per le gare a medaglia ce l'ha anche Christof Innerhofer, che finora non ha brillato per i cronici problemi alla schiena (poco allenamento in autunno, dolori e di conseguenza rigidità nella sciata), ma che ha puntato la sua stagione sui Mondiali. E su una pista che ama potrà andare forte. Due uomini da podio dunque nella velocità maschile che ha perso per strada una pedina importante come Peter Fill (spalla rotta a Wengen), ma punta anche su Matteo Marsaglia, se starà bene outsider di lusso in superG. Anche in slalom lo squadrone azzurro fa paura, con Stefano Gross, tre podi nelle ultime quattro gare, e con Giuliano Razzoli.

Donne: purtroppo Daniela Merighetti non sarà al 100% dopo l'infortunio di Cortina, ma ha deciso di provarci lo stesso e va ammirata per il coraggio, vedremo dopo le prove di oggi come sta.

Elena Fanchini fece podio a Beaver Creek 14 mesi fa, è una buona carta per la discesa così come la sorella Nadia lo è per il superG e anche per il gigante, dove Federica Brignone punta decisa al podio che fu suo nel 2011 e che non potè difendere nel 2013 per infortunio.

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